Cronache
Bolzano, Celine aveva denunciato l’ex. Lui si è fatto licenziare per pedinarla
Omer Cim lasciò il lavoro in albergo per pedinare la vittima, che lo aveva denunciato per violenze a giugno. Terzo caso in Trentino Alto Adige in due settimane
Lei lavorava come impiegata per il Südtiroler Bauernbund, l’associazione di categoria degli agricoltori. Lui invece, dopo un periodo come macellaio in una ditta che produce Speck, aveva iniziato a prestare servizio come tuttofare nell'hotel. Viveva in via Mulini, in un appartamento al secondo piano di una palazzina, che aveva condiviso con il fratello. Secondo quanto ricostruito incrociando le testimonianze di amici e parenti lui ha provato in tutti i modi a riavvicinarla e alla fine è riuscito a ottenere un appuntamento.
Sabato sera Celine è stata attirata nella trappola e si è presentata a casa sua. Lì è stata accoltellata più volte e lasciata a terra in un lago di sangue. Una volta completata l'opera si è messo alla guida della sua Ford Fiesta, nel tentativo di scappare nella vicina Austria. L'allarme l'ha dato Christof, il padre di Celine, domenica mattina, quando si è reso conto che la figlia non era rientrata e che non rispondeva nemmeno più al telefono. I carabinieri sono riusciti a localizzare il suo telefonino in via Mulini e si sono presentati davanti all'ingresso dell'alloggio: sullo stipite della porta c'erano tracce di sangue.
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Femminicidi, emergenza in Trentino Alto Adige: tre donne uccise nelle ultime due settimane
Nel solo Trentino Alto Adige, come già ricordato, nelle ultime due settimane sono state uccise tre donne, Mara Fait di 63 anni, morta a colpoi di accetta a seguito di una lite condominiale nella zona di Rovereto, Iris Setti di 61, a seguito di un'aggressione da parte di uno sconosciuto di origine nigeriana in un parco cittadino sempre a Rovereto, ed ora Celine Frei Matzohl di 21 anni di Corces, uccisa con diverse coltellate alla gola dall'ex compagno.
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Per questa nefasta ricorsività di eventi è arrivato il sottosegretario agli Interni, Nicola Molteni la scorsa settimana a Trento, il quale, a fronte di "un flusso migratorio di natura epocale", aveva parlato della gestione dei soggetti pericolosi e psicologicamente instabili dicendo che essi "non possono restare sul territorio nazionale e vanno espulsi".