Cronache

Calabria, il crollo del viadotto era atteso: "Ci siamo fidati dei tecnici..."

di Antonio Amorosi

Intervista a Pirillo, sindaco di Longobucco: “Molti abitanti del luogo dichiaravano che quando il fiume Trionto va in piena porta tutto dietro"

Crollo viadotto Calabria, era un azzardo fare un’opera di questo tipo. Eppure si è fatta

Costruire sempre, anche lungo il letto del fiume, come nelle migliori fiabe italiche.

“L'avia ditt'ji, minkia!" (l’avevo detto io!), esclama un ragazzo calabrese mentre qualcuno riprende il ponte della Sila-Mare crollare. Come per un’esplosione inesorabilmente attesa, la voce è vagamente divertita. “Perché qui un dramma si trasforma in barzelletta”, racconta ad Affaritaliani Francesco, abitante della zona, amareggiato: “Sapevamo che prima o poi sarebbe crollato. Ci poteva essere una strage, evitata per coincidenze”.

 

 

Quel tratto è stato interdetto al transito poche ore prima del crollo, a causa del cedimento parziale di un muro di contenimento che ha messo in allerta il personale Anas che gestisce la strada.

In realtà tra le persone c’è molta paura. La Sila-Mare, viadotto in costruzione dagli anni '90 che collega Longobucco (Cosenza), piccolo comune di quasi 2900 abitanti a 780 metri di altezza con i comuni marini, è anche costata diversi milioni di euro. Dalle immagini si vede che è costruito lungo il fiume. I piloni non collegano le sponde del torrente, cioè non sono fuori da esso ma appaiono dentro.

Non convinti, abbiamo chiamato il sindaco di Longobucco, Giovanni Pirillo.

Sindaco, ho capito bene? Il viadotto è stato costruito sul letto di un fiume?

“Eh.. Sì! Sì!”, con voce sconsolata, “ha ceduto sul letto del fiume”.

Mi può spiegare meglio? Non abbiamo capito il senso di un intervento del genere. Come nasce?

“La strada è stata progettata su ordine della comunità montana, finita quasi nove anni fa quando è stata inaugurata”.