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Carceri minorili, i baby detenuti sono raddoppiati in tre anni (quattro Regioni con numeri choc)

Ecco quali sono le zone d'Italia con le situazioni più critiche

di redazione

Carceri minorili, i numeri impressionanti degli ultimi tre anni

Il fenomeno delle carceri affollate negli ultimi tre anni sta riguardando anche le prigioni dove sono detenuti minorenni, un dato allarmante e in controtendenza rispetto a pochi anni fa ma che non stupisce, visto i tanti episodi di violenza degli ultimi tempi. L'ultimo è avvenuto a Napoli nei giorni scorsi. Prima la lite, poi la richiesta di un "chiarimento" pacificatore, quindi le coltellate: una notte di sangue in Piazza Dante, uno dei luoghi più frequentati dalla movida partenopea, soprattutto quella più giovane. E i protagonisti sono proprio due 14enni napoletani, uno dei quali finito in ospedale per le coltellate ricevute, mentre l'altro è stato portato presso un Centro di Prima Accoglienza per Minori, in attesa delle decisioni dell'attività giudiziaria.

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Ma questo trend delle carceri minorili sempre più affollate sembra in particolare circoscritto a quattro Regioni che presentano numeri veramente allarmanti. Non a caso le prime quattro aree per minori detenuti negli IPM accolgono da sole quasi la metà del totale di loro. Alla data del 15 febbraio 2024, in Campania, risultavano detenuti 48 minori (erano 20 nel 2021), mentre in Lombardia 44 (contro i 23 della precedente rilevazione). La Sicilia, che occupa il terzo gradino del “podio”, ne contava 40 (erano 17 nel 2021), invece il Piemonte 39: nel 2021 erano la metà, 18. Confermando quasi sempre, peraltro, il dato di crescita nazionale.

Non si tratta, però, solo di una questione di numeri assoluti, ma anche di "peso" sulla comunità di riferimento. Alcune regioni – pur con una popolazione di adolescenti più ridotta – hanno un problema: il Piemonte, ad esempio, rappresenta da solo il 6,88% del totale nazionale. Lo stesso si può dire di Lazio e Puglia, che contano un numero molto alto di ragazzi in stato di detenzione o sottoposti a misure alternative. Sul versante opposto, Valle d’Aosta, Molise e Umbria registrano i numeri più bassi, con pochissimi casi di detenzione minorile.

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