Cronache
Caso Yara, Bossetti: "Fiducioso su nuove analisi". Legale: "Presto revisione"
I legali della difesa di Massimo Bossetti si dicono convinti che le nuove analisi forniranno elementi utili per arrivare alla revisione del processo
Caso Yara, Massimo Bossetti "fiducioso sulle nuove analisi sui reperti di Dna rimasti". Lo riferisce la Difesa: "Avuto l'esito provvederemo a chiedere la revisione".
"Sono teso ma fiducioso che possano essere ammesse nuove analisi sui reperti di dna rimasti" ha dichiarato Massimo Bossetti, condannato all’ergastolo nel 2016 per l’omicidio di Yara Gambirasio. Le parole del muratore di Mapello sono state riferite da uno dei due legali della difesa, Claudio Salvagni. La scorsa settimana la Cassazione ha dato l'ok a una nuova udienza davanti alla Corte d’assise di Bergamo sullo stato di conservazione dei reperti che hanno chiesto di poter esaminare.
"Una volta avuto l'esito delle analisi provvederemo a chiedere la revisione del processo perché essendo assolutamente convinti dell'innocenza di Bossetti, siamo convinti che dalle nuove analisi sui reperti avremo gli elementi utili per arrivare alla revisione del processo" fa sapere Salvagni. "Purtroppo dovremo ancora attendere qualche mese prima che venga fissata la nuova udienza", ha aggiunto il legale. "Noi vogliamo esaminare quei 54 campioni di Dna trovati sui vestiti della povera Yara, perché crediamo che lì ci siano le risposte a tutti i dubbi ancora in piedi in questa lunga vicenda. Visto che Dna nucleare e Dna mitocondriale, esaminati dai periti dell'accusa, non combaciano con quelli di Bossetti".
Salvagni racconta di aver parlato con il suo assistito qualche giorno fa: "Ho trovato un Bossetti molto in tensione per questi ultimi sviluppi, ma anche fiducioso, spera che questo esame possa essere effettuato. Rivelo inoltre che mi chiamò il giorno prima dell'ultima udienza in questo mese di maggio, per incoraggiare noi della difesa a non lasciare nulla di intentato. Perché Massimo Bossetti ha sempre chiesto, fin dai vari processi, l'unica cosa che avrebbe potuto dimostrare veramente la sua colpevolezza o innocenza: la perizia sul Dna. Questo perché abbiamo sempre sostenuto e continuiamo a sostenere che quel Dna lì era sbagliato, che il Dna di "Ignoto 1" non è riferibile a Massimo Giuseppe Bossetti e l'unico modo per dimostrarlo, era effettuare quella perizia sempre chiesta e sempre negata. Dopo oltre 10 anni la tecnologia per le analisi del Dna è decisamente migliorata, quindi pensiamo sia giusto poter fare nuovi esami. Adesso comunque dobbiamo solo attendere e capire quando e dove verranno fatti nuovi esami sui reperti rimasti".