Cronache
Cecchi Paone ad Affari: "Pedofilia nella Chiesa? Con Wojtyla molta omertà"
Il noto giornalista e comunicatore racconta di Bergoglio, del rapporto Chiesa-omosessualità, ma anche di politica e di Ratzinger
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Ratzinger prima, e ora Francesco per la prima volta hanno preso posizione contro i preti pedofili. Con Wojtyla c'era ancora omertà?
Sicuramente con Wojtyla c’era molta omertà. Anche con Ratzinger, del resto, tra le parole e i fatti c’era un abisso. Anche se pure lui, per fare solo un esempio, non ha potuto fare altro che destituire il capo della congregazione “Legionari di Cristo”. Ne facevano di tutti i colori, ma questi erano protetti da Wojtyla. La pedofilia nella Chiesa è un problema che per noi laici è incomprensibile. Le parole di Bergoglio sono sicuramente più nette e convinte, la sottrazione dei colpevoli alla giustizia italiana non ci sono più, così come i trasferimenti. Ma il problema è tutt’altro che risolto. Noi (laici, ndr) crediamo che sia diventato un interlocutore.
Papa Francesco, Alessandro Cecchi Paone ad Affari: "Meloni lo usa, invece Schlein..."
Lei descrive Francesco come un “leader”. Che rapporto c’è oggi tra Vaticano, Chiesa e politica?
Bisogna distinguere: Papa Francesco si disinteressa della politica italiana. E questa è una rivoluzione, perché i suoi predecessori, direttamente o non, faceva pressioni violentissime sui partiti che li ascoltavano perché non passasse nulla a favore delle coppie Lgbtq+, sulla fecondazione assistita, sul divorzio breve. Ci sono stati anni tremendi di Wojtyla con Ruini e di Ratzinger con Georg, in cui il Vaticano ha messo in atto un’attività politica frenetica perché l’Italia fosse e rimanesse l’unico Paese occidentale ancorato ai valori cattolici tradizionali, che dal nostro punto di vista sono discriminatori. Da quando Bergoglio è arrivato ha nominato nuovi capi ma soprattutto ha detto loro di occuparsi di questioni di fede. Senza di lui le unioni civili non sarebbero mai diventate realtà!
Quindi Francesco si disinteressa della politica italiana. Ma la politica italiana si disinteressa del Papa?
Purtroppo no. La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, tra tutti, l’ha tirato in ballo sulla questione tragica di Cutro e dei migranti, quando si sa perfettamente che la politica di Fratelli d’Italia e della Lega sul tema è opposta a quella di Bergoglio, che punta sull’accoglienza. È chiaramente un tentativo di strumentalizzazione, ma al contrario. Trovo che Elly Schlein, invece, sia molto più corretta: non dice che il Papa è d’accordo con lei che è lesbica, che vuole il riconoscimento dei bimbi delle coppie Lgbtq+, ma può dire che si riconosce nel Papa quando dice “non esagerate nella ricerca del profitto a danno dei lavoratori più deboli, dei salari troppo bassi…”. Però ha uno stile diverso: la Schlein ammette di ritrovarsi nelle parole di Francesco, di avere con lui una consonanza per quanto riguarda la sensibilità per gli esclusi, i poveri, coloro che non ce la fanno. Ma non osa dire come fa la Meloni che lei e il Papa la pensano allo stesso modo sui migranti. Perché è falso.
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