Cronache

Delitti irrisolti e misteriosi, Elisa True Crime batte Netflix su caso Orlandi

Di Monica Camozzi

Da Elisa True Crime a Franca Leosini, in Italia esplode il fanatismo per la cronaca nera

“Gli assassini non sono geniali, sono stupidi”

Quasi presentendo la domanda che ci si pone regolarmente, ovvero perché la gente sia così attratta dalla nera, soprattutto nel nostro paese, Stefano Nazzi, autore del podcast “Indagini” de Il Post, a luglio dal palcoscenico del Lecco Film Festival aveva puntato il dito sulla spettacolarizzazione del crimine, narrato come se ci si trovasse sempre su un set televisivo: “Mi stupisce sempre il superamento del confine di chi fa del male al prossimo. E mi stupisce la cattiveria, che ha sempre a che fare con la stupidità”. 

Eppure, è una stupidità che attrae forse perché, come affermava Alessandro Baricco riferendosi a un famoso romanzo di Conrad, è “il movimento a pendolo con cui la coscienza dell’uomo normale viene attratta dall’orrore e poi se ne allontana per non essere in grado di tollerarla. […] È una storia ipnotizzante, che non vorremmo sentire, e che non riusciamo a non sentire”.

La maggior parte dei delitti? Lucida e premeditata

La famosa criminologa Roberta Bruzzone, psicologa forense e criminologa investigativa con una specializzazione negli Usa, ha dichiarato espressamente in una delle sue tante apparizioni televisive che “la maggior parte dei delitti avviene in maniera lucida e premeditata. Sento spesso evocare la follia per spiegare atti che sono conducibili invece alla piena consapevolezza”.