Cronache
Entra in vigore la Riforma Cartabia del processo civile. Ecco che cosa cambia
Novità e criticità a seguito della riforma voluta dal governo "dei migliori" e che quello attuale non avrebbe dovuto anticipare
Riforma Cartabia: non viene tutelato il principio del contraddittorio!
Doveva entrare in vigore a partire dal 30 giugno 2023 per dare tempo ad avvocati, giudici ed uffici giudiziari di adeguarsi, ma l’attuale governo ha deciso di anticipare la data al 28 febbraio. Stiamo parlando della riforma Cartabia in materia di processo civile, dopo che il 30 dicembre scorso è entrata in vigore quella del processo penale. Si tratta di una vera e propria rivoluzione che modifica l’intero assetto del processo civile.
Vediamone i punti principali e alcuni aspetti di criticità:
- Il processo civile diventa, in continuità con la legislazione emergenziale, completamente telematico nel deposito degli atti, da quello introduttivo fino all’ultimo (è così già dal 6 marzo 2020 quale misura per contrastare la pandemia evitando contatti tra utenza e cancellerie). Novità rilevante è l’obbligatorietà delle notifiche via Pec alla controparte, venendo così meno il doppio binario cartaceo-elettronico in vigore già da diversi anni.
Il punto controverso è l’obbligo della notifica via Pec anche ai privati se dotati di indirizzo di posta elettronica certificata, mancando infatti ad oggi una anagrafica nazionale digitale di tutti i cittadini residenti. Si andrà a tentativi, col rischio di qualche ingiusta pronuncia di inammissibilità. Sul punto confidiamo in un rinvio di tale norma quantomeno per consentire al ministero competente la predisposizione dell’anagrafica digitale ovvero di mantenere il doppio binario che finora ha funzionato benissimo. Per i destinatari che invece non hanno la PEC le notifiche potranno continuare ad avvenire in forma cartacea. Ad aprile dovrebbe arrivare la cosiddetta identità digitale, ma al momento non si sa ancora nulla.