Cronache

Lettere d'amore e raccolta fondi: sui social proliferano gruppi pro-Turetta

a cura della redazione

La community di fan di Turetta ha scatenato l'indignazione degli utenti. Molte le segnalazioni inviate a Meta e alla Polizia Postale

Spuntano i fan di Filippo Turetta: gruppi Facebook e dichiarazioni d'amore

L'omicidio di Giulia Cecchettin per mano dell'ex fidanzato, Filippo Turetta, ha generato un caos mediatico senza precedenti. Da un lato la sensibilizzazione e le rivolte in piazza contro la violenza sulle donne, dall'altro gli attacchi politici, e non, alla sorella di Giulia, Elena, accusata di "esaltare il satanismo". Ma è imploso anche un altro tipo di "fenomeno", forse il peggiore, una sorta di black humour non troppo ironico che ha preso piede sui social, ovvero la proliferazione su Facebook di pagine pro-Filippo Turetta.

Lettere e dichiarazioni d'amore e post contro la famiglia Cecchettin: sono questi i contenuti che si trovavano nei vari gruppi dedicati a Filippo Turetta. Il primo, chiamato 'Le bimbe di Filippo Turetta', è stato creato qualche giorno fa e poi disabilitato. Poi sono spuntati altri gruppi con nomi del tipo 'Le bimbe di Filippo Turetta 2.0', 'Le bimbe di Filippo T' e persino 'Filippo Turetta ragazzo modello'. Anche questi sono stati segnalati e disabilitati nella mattinata di venerdì 24 Novembre.

Si è prevaricato il confine vittima-carnefice e non si parla di preferire il cattivo del film, si sta invece idealizzando l'assassino di una giovane donna di 22 anni, un'altra vittima di femminicidio. Tuttavia le varie pagine contavano anche numeri da far rabbrividire, il primo gruppo aveva quasi mille utenti, anche se fra questi vanno considerati i profili che entrano appositamente per insultare gli amministratori (che hanno scelto di renderlo privato). Frasi agghiaccianti di fronte a un delitto del genere. La descrizione di una fanpage per Turetta recitava: "Per tutte le bimbe adoratrici di fili, gruppo a sostegno del giovano Filippo per tutte le persone che sono contro a questo accanimento nei suoi confronti!!! lui pagherà SE colpevole, ma noi lo aspetteremo sempre e organizzeremo anche una raccolta fondi per lui, tutti possiamo sbagliare soprauttto se nelle famiglie ci stanno di mezzo persone che praticano la stregoneria, che hanno piercing e che danno interviste tv con felpe sataniche." L'amministratore del gruppo resta anonimo (alcuni fanno il nome di una certa Stefania Lichino), ma scrollando la pagina, sono pubblici gli utenti della community di Filippo che postavano a favore del ragazzo. Turetta in una cornice a forme di cuore e in didascalia "Bellissimo", commenti a sfondo sessuale, Mary Jhones (profilo falso) scrive: "Voglio sposare Filippo", un altro anonimo invoca la liberazione di Turetta giustificandola con: "È sotto l'influsso dei sortilegi satanici della sorella (Elena)". 

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D'altra parte, sotto ai vari post della pagina, emergevano anche commenti negativi. Molti utenti hanno segnalato il gruppo a Meta, mentre altri condividevano le istruzioni per denunciare la community alla Polizia Postale. Alcune persone, una volta entrate nel gruppo, hanno utilizzato la pagina come mezzo per insultare i gestori. Elena Piersina scriveva: "Dobbiamo vergognarci e fare un mea culpa di tutto ciò che sta succedendo, mi vergogno tanto di appartenere al genere umano", un'altra ragazza, Ludovica DiFranco, ha postato un frame della pagina con didascalia: "Malati di mente da segnalare in psichiatria." L'orda di commenti negativi è grande e varia, e lascia sperare che non sia questa la piega da prendere di fronte all'omicidio di una giovane ragazza.

Anche se i gruppi sono stati prontamente disabilitati, al momento, si ha la terribile sensazione che l'omicidio di Giulia Cecchettin non sia più semplicemente il tragico destino di un'altra vittima di femminicidio, ma che abbia preso risvolti completamente diversi dalla natura del caso stesso Sembrerebbe essere diventato l'ennesimo evento mediatico gestito "all'italiana", con tutti che ne discutono e speculano, creando un caos di dichiarazioni sulla tragedia di Giulia. In situazioni come queste, che riguardano femminicidi e grandi emergenze nazionali, sarebbe invece fondamentale unire le forze e creare un fronte comune.

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