Cronache
Immigrato cerca accoglienza in Vaticano. Restituito all'Italia

Un caso passato quasi inosservato ma che è destinato a far discutere. Un ragazzo nigeriano ha tentato di essere accolto nella basilica di Santa Maria Maggiore, area extraterritoriale ma appartenente alla Santa Sede. Lunedì mattina il giovane nigeriano si è presentato per essere accolto, probabilmente avendo ancora nelle orecchie le parole di Papa Francesco e di monsignor Galantino, ma è stato bloccato da un agente della gendarmeria vaticana.
Tutto è cominciato nei bagni ai quali si accede dall’interno della basilica, il gendarme ha notato il viavai del nigeriano, l’ha bloccato e invitato ad uscire. L’immigrato erano un po’ di giorni che aveva preso alla lettera Bergoglio e Galantino, utilizzando Santa Maria Maggiore come sua residenza: bagni compresi. Ma la sua presenza dava fastidio ai turisti e quindi è scattato l’allontanamento.
Ad un certo punto, durante lo ‘scontro verbale’ con i gendarmi, lo straniero dalle parole è passato ai fatti, mentre i fedeli si allontanavano impauriti, così i gendarmi di Bergoglio hanno avvertito gli alpini del Settimo reggimento di presidio sulla piazza nell’ambito dell’operazione “Strade Sicure”, invitandoli a ‘riprendersi il nigeriano’.
"Correte, c’è un immigrato che ha aggredito un agente della gendarmeria". Due militari italiani hanno immobilizzato il nigeriano, con precedenti per stupro ma comunque in Italia. Poi è intervenuta la polizia che ha accompagnato l’uomo in commissariato. "Quel tipo come tanti altri disperati d’abitudine va al bagno nel cortile interno da cui si accede dalla navata destra della Basilica – racconta un usciere –. Il problema è un altro: a mezzogiorno era di nuovo qui, l’ho visto uscire dalla basilica".
Come da copione, dopo l’identificazione, il nigeriano è tornato libero: ma in Italia, non in Vaticano.
fonte www.mafia-capitale.it