Cronache
Roma, incastrati dalle intercettazioni: sgominata organizzazione criminale
Spaccio di droga, traffico di armi ed estorsioni: sono 14 gli arresti nella periferia est di Roma. La banda è stata incastrata dalle intercettazione
Roma, dallo spaccio all’estorsione: sgominata banda di malavitosi
Sgominata con 14 arresti una pericolosa organizzazione criminale dedita allo spaccio di droga, al traffico di armi e alle estorsioni alla periferia est di Roma. I carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip di Roma, nei confronti di 14 persone, sei in carcere e otto agli arresti domiciliari. Sono gravemente indiziate a vario titolo di associazione finalizzata al traffico di droga, cessione e detenzione ai fini di spaccio, tentato omicidio, lesioni, tortura, sequestro di persona, estorsione e incendio, nonché detenzione illegale e commercio di armi da sparo.
Roma, la banda di malavitosi incastrata dalle intercettazioni
Il provvedimento cautelare si basa sulle risultanze acquisite nel periodo 2018-2019 dai militari del Nucleo Investigativo di via in Selci, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, che hanno consentito di raccogliere elementi gravemente indiziari in ordine all’esistenza di una strutturata e pericolosa organizzazione criminale, dedita al traffico di hashish, attiva nel quartiere La Rustica di Roma.
Gli approfondimenti investigativi hanno consentito di raccogliere ulteriori indizi di reità in ordine alla funzione verticistica ricoperta da Daniele Carlomosti in seno a un sodalizio finalizzato al traffico di sostanze stupefacenti: con le sue intimidazioni si era ritagliato un ruolo di raccordo tra i fornitori e gli acquirenti della droga nell’hinterland romano, coordinando le attività illecite dei sodali dal suo domicilio a La Rustica.
Roma, non solo spaccio: il gruppo criminale ha torturato una vittima per sei ore
Nello specifico, le investigazioni, condotte mediante intercettazioni e servizi di pedinamento, consentivano di documentare: le fasi dell’imminente acquisto di 1000 chili di hashish dal Marocco da trasportare prima in Spagna e poi in Italia mediante un gommone; il sequestro di persona a scopo estorsivo e le torture subite da un soggetto moroso per un debito di 64 mila euro riconducibile ad una partita di droga non pagata.
Nello specifico il gruppo malavitoso aveva portato la vittima all’interno di un appartamento rivestito con teli in plastica al fine di non lasciare tracce di sangue, legandola, spogliandola e costringendola a subire minacce di morte e gravi violenze fisiche per circa sei ore; ulteriori condotte estorsive poste in essere nei confronti di acquirenti, questi ultimi accusati di non aver rispettato i pagamenti secondo le modalità pattuite; in particolare, nel mese di dicembre 2018, si verificava il pestaggio di un debitore che veniva costretto a consegnare due orologi di pregio, nonché a trasferire la titolarità di un veicolo di valore al fine di estinguere il debito.
Roma, il sequestro della polizia: 11,400 chili di hashish
In seno al sodalizio ricoprivano importanti ruoli anche alcune figure femminili, ovvero la zia e la moglie del promotore Daniele Carlomosti quest’ultima si occupava principalmente di gestire problematiche logistiche quali ad esempio la custodia delle chiavi dei locali dove venivano stoccati gli ingenti quantitativi di droga prima di essere smistati.
A conferma della caratura criminale del Carlomosti, dal contenuto dell’ordinanza di custodia cautelare “Mondo di Mezzo”, emergeva il rapporto esistente proprio tra lui e Massimo Carminati. Quest’ultimo, in una circostanza, riferendosi al sodalizio gestito dal Carlomosti, riferiva ad un interlocutore la frase: “quelli so' brutti forti compà”. Nel corso delle indagini svolte dai carabinieri si è proceduto all’arresto in flagranza di reato di 7 persone per spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti, con il conseguente sequestro di 11,400 chili di hashish.