Cronache

Salvini al citofono, inchiesta su un maresciallo dei carabinieri

Indagine interna all'Arma sul militare, già indagato per stalking e depistaggio. Avrebbe fatto da tramite tra lo staff del leader e gli attivisti del Pilastro

Un’indagine interna dell’Arma. Una richiesta di risarcimento danni in tribunale. E un’interrogazione parlamentare del Pd. Il video della passeggiata “legalitaria” di Salvini alla vigilia delle elezioni, con tanto di scampanellata sotto casa di un presunto pusher, è stato rimosso da Facebook perché violava la privacy di un ragazzino di 17 anni. Ma il caso Pilastro non è chiuso. Sono diversi i protagonisti che dovranno rispondere di quello che è successo il pomeriggio del 21 gennaio, a renderlo noto è LaRepubblica.it

L'articolo di LaRepubblica.it ha ricostruito gli eventi, Anna Rita Biagini, la pasionaria leghista che ha fatto da Cicerone a Salvini durante il tour pilastrino, ha detto di essere stata messa in contatto con lo staff della Lega grazie alla telefonata di un maresciallo che conosce. A che titolo un carabiniere telefona a una cittadina per fare da trait d’union fra lei e un partito politico in campagna elettorale? È la domanda alla quale vuole rispondere l’Arma. Ed è stata aperta un’inchiesta interna per accertare il ruolo di un carabiniere già sotto i riflettori per un’altra vicenda: è indagato con un collega per stalking nei confronti di un avvocato e per depistaggio. A fine anno il tribunale del Riesame ha stabilito per entrambi la sospensione ( provvedimento al momento in stand-by in attesa dell’esito del ricorso)

L’eventuale nuovo procedimento disciplinare nei suoi confronti avrebbe, come capo d’accusa, la violazione dell’imparzialità di un militare, che si è intromesso in un’attività con riflessi politici. Un carabiniere ha, come ogni altro cittadino, libertà di espressione ma non può svolgere attività a sostegno di chiunque se non autorizzato (come ha invece fatto, regolarmente, il vicecomandante regionale Raffaele Fedocci, che si è candidato con Fratelli d’Italia). Tutto si gioca su un filo sottilissimo perché in questo periodo il militare in questione non è in servizio per motivi personali. Questi, comunque, gli aspetti che hanno portato i carabinieri a svolgere accertamenti. Le verifiche potranno portare all’apertura di un procedimento e dunque a provvedimenti come il trasferimento. Se ha sbagliato, è il ragionamento, ci saranno conseguenze. Sul caso Pilastro, invece, la procura non ha aperto alcun fascicolo, conferma LaRepubblica.it

Anche Andrea De Maria, parlamentare del Pd, vuole vederci chiaro. Ha annunciato un’interrogazione al ministro dell’Interno perché al Pilastro «Salvini ha compiuto un atto evidentemente molto discutibile e anche foriero di generare conflitti e tensioni, alla presenza di numerosi operatori delle forze dell’ordine». E pure lui mette in evidenza le parole della signora che era con il leader della Lega: «Anna Rita Biagini, che lo accompagnava, ha dichiarato: “Mi ha contattato un esponente delle forze dell’ordine martedì a mezzogiorno, dicendo che qualcuno della Lega mi avrebbe chiamato perché Matteo voleva venire qui”».