Cronache
Spazio, scoperta storica: fotografato il buco nero nella Via Lattea
Prima immagine al buco nero "supermassiccio" lontano 27 mila anni-luce dalla Terra. La ministra per la Ricerca Maria Cristina Messa: "Risultato straordinario"
Foto al buco nero al centro della Via Lattea, è la prova che esiste: alla scoperta hanno partecipato anche ricercatori italiani
Gli scienziati hanno svelato la prima immagine del buco nero supermassiccio al centro della nostra galassia, la Via Lattea. Questo risultato e' una prova schiacciante che questo oggetto e' a tutti gli effetti un buco nero e fornisce indizi importanti per comprendere il comportamento di questi corpi che si ritiene risiedano al centro della maggior parte delle galassie. A ottenere questa immagine, grazie a una rete globale di radiotelescopi, la Collaborazione Event Horizon Telescope (EHT), un team internazionale di cui fanno parte anche ricercatrici e ricercatori dell'Istituto Nazionale di Astrofisica, dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, dell'Universita' Federico II di Napoli e dell'Universita' di Cagliari.
L'attesissima immagine mostra finalmente l'oggetto massiccio che si cela al centro della nostra galassia. Già in passato gli scienziati avevano scoperto stelle che si muovevano intorno a un corpo invisibile, compatto e molto massiccio al centro della Via Lattea. Quelle osservazioni suggerivano che l'oggetto in questione, chiamato Sagittarius A (Sgr A), fosse un buco nero, e l'immagine resa pubblica oggi fornisce la prima prova visiva diretta a sostegno di questa ipotesi.
Anche se non possiamo vedere il buco nero stesso, perché non emette luce, il gas che brilla attorno ad esso possiede un aspetto distintivo: una regione centrale scura (chiamata "ombra" del buco nero) circondata da una struttura brillante a forma di anello. La nuova immagine cattura la luce distorta dalla potente gravità del buco nero, che ha una massa pari a quattro milioni di volte quella del Sole.
"Siamo rimasti sbalorditi da quanto le dimensioni dell'anello siano in accordo con le previsioni della teoria della relatività generale di Einstein", commenta Geoffrey Bower, EHT Project Scientist all'Academia Sinica di Taipei, Taiwan e alla University of Hawaii at Mnoa, negli Stati Uniti. I risultati sono descritti in una serie di articoli pubblicati oggi, 12 maggio, su un numero speciale della rivista The Astrophysical Journal Letters. Il buco nero, che si trova a circa 27 mila anni-luce dalla Terra in direzione della costellazione del Sagittario, appare nel cielo con una dimensione pari a quella che avrebbe una ciambella sulla Luna.
Per realizzarne l'immagine, il team ha creato il potente EHT mettendo insieme otto osservatori radio-astronomici in tutto il mondo per creare un unico telescopio virtuale dalle dimensioni del pianeta Terra. EHT ha osservato Sgr A* per diverse notti nell'aprile 2017, raccogliendo dati per molte ore di seguito, in modo simile a quando si effettua un'esposizione lunga con una macchina fotografica. Cruciale per raggiungere questo risultato e' stato il contributo di ALMA, l'Atacama Large Millimeter/submillimeter Array, il piu' potente radiotelescopio esistente, che dal deserto di Atacama, in Cile, scruta il cosmo in banda radio a lunghezze d'onda millimetriche e submillimetriche. L'Italia partecipa ad ALMA attraverso l'ESO, lo European Southern Observatory, e ospita il nodo italiano del Centro regionale europeo ALMA presso la sede dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) di Bologna.