Cronache

Strage via D'Amelio: "Non fu la mafia ad ordinare l'omicidio di Borsellino"

I giudici di Caltanissetta, nella sentenza sul depistaggio parlano di "convergenza tra Cosa nostra e poteri esterni. L'agenda rossa "non la ha la mafia"

Strage via D'Amelio, agenda rossa e mandanti. Cambia tutto

Novità clamorose arrivano dal tribunale di Caltanissetta, la sentenza sul depistaggio nella strage di via D'Amelio emessa dai giudici, ribalta tutto e rischia di aprire nuovi scenari fin qui solo ipotizzati ma mai accertati sulla morte del giudice Paolo Borsellino di 5 agenti della scorta. Dopo la strage, non fu Cosa nostra a fare sparire l’agenda rossa di Paolo Borsellino. Ed estranei alla mafia erano anche i soggetti che idearono la morte del giudice, assassinato il 19 luglio del 1992.

Lo scrivono - si legge sul Fatto Quotidiano - i giudici di Caltanissetta nelle motivazioni della sentenza del processo per il depistaggio delle indagini. Il 12 luglio del 2022 il Tribunale aveva dichiarato prescritte le accuse contestate a Mario Bo e Fabrizio Mattei, due dei tre poliziotti accusati di avere depistato le indagini sulla strage di via D’Amelio costata la vita al giudice Borsellino e a cinque agenti della scorta. Assolto il terzo imputato, Michele Ribaudo: la caduta dell’aggravante ha determinato la prescrizione del reato di calunnia.