Cronache
Tumore "inoperabile" asportato in Puglia. In Italia c'è anche la buona sanità
L'intervento di otto ore è riuscito, il merito è del dottor Leonardo Vincenti dell'ospedale di Castellana Grotte (Bari)
Buona sanità italiana, l'intervento "quasi impossibile" riuscito. Asportato un enorme tumore al fegato
La sanità pubblica in Italia è sempre più in crisi, il governo continua a tagliare le risorse e ospedali e pronto soccorso sono in emergenza con i medici che scelgono sempre di più lavorare per privati a discapito del servizio sanitario nazionale. Ma la nostra sanità resta ancora un'eccellenza nonostante tutto. La conferma arriva da un ospedale di Castellana Grotte in provincia di Bari, dove è stato effettuato un intervento chirurgico - si legge su Repubblica - che ha quasi del miracoloso. Il dottor Leonardo Vincenti si avvicina al letto della paziente, 42enne, durante una visita e la vede parlare con la sua figlioletta in videochiamata. "Quello ci ha dato un'ulteriore motivazione per fare qualcosa di importante". La donna aveva una grande massa tumorale al centro del fegato. Si era rivolta a diversi ospedali, anche fuori regione, ma nessuno la voleva operare. "Era un caso ai limiti dell’impossibile, e senza intervento sarebbe morta", spiega il chirurgo.
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Poi è andata all’ospedale De Bellis di Castellana Grotte: otto ore in sala operatoria, e ora è tornata a casa, dove ha potuto riabbracciare la sua figlioletta, finalmente dal vivo. "L'intervento - spiega Vincenti a Repubblica - era complicatissimo. Sia per la sede del tumore, e sia per il fatto che bisognava asportare circa tre quarti del fegato e ricostruire le vie biliari nel calibro di millimetri. Ci sono pazienti che possono non uscire vivi dalla sala operatoria dopo un intervento del genere. E poi otto ore è un tempo estremo, la concentrazione dev’essere altissima secondo per secondo". Da qualche giorno la paziente è tornata a casa. "La risposta all’esame istologico è stata positiva, ci conferma la bontà del lavoro fatto e le terapie che affronterà ora potranno essere efficaci. Ora inizia un'altra battaglia per non far tornare il tumore", conclude il chirurgo.