Culture

Calenda sr ad Affari: "Rilanciare il Pd? Non facile. Carlo ha grandi capacità"

Fabio Calenda, osptite a “Un Castello di Libri - Degustazioni d’Autore”, parla con Affari del suo ultimo libro, della situazione politica e del figlio Carlo

"Il rilancio del Pd certo non è facile. E non sta a me dirlo, ma ritendo che mio figlio Carlo Calenda sia un uomo di grande capacità. Lo sostengo con tutto il cuore e, se me lo chiede, lo consiglio". Parla anche di politica, con molto garbo, lo scrittore ed economista Fabio Calenda, padre dell'ex ministro Carlo, intervistato dal direttore di Affaritaliani.it, Angelo Maria Perrino.

Calenda è stato infatti ospite a Ceglie Messapica nell'ambito della rassegna “Un Castello di Libri - Degustazioni d’Autore”, ideata e curata dall’Assessorato alla Cultura e dal consigliere Perrino, per parlare del suo terzo romanzo, “I soldi sono tutto” (Mondadori).

GUARDA LA VIDEOINTERVISTA A FABIO CALENDA
DEL DIRETTORE DI AFFARITALIANI.IT, ANGELO MARIA PERRINO

"Un titolo volutamente ambiguo. Io non lo credo, ma certamente tanta tanta gente pensa che i soldi siano tutto - spiega Calenda senior nella videointervista ad Affaritaliani.it - E' la storia di un eroe del nostro tempo, di mezza età, che si sente arrivato al capolinea, frustrato, e che vede come unica strada di riscatto il fare tanti soldi".

Il romanzo racconta la storia della grande truffa del "Madoff dei Parioli", di cui è stato vittima lo stesso autore, costruendovi intorno un racconto psicologico molto contemporaneo: "Ho perso parecchi soldi e ho capito che questi sono personaggi molto cauti, con una certa autorevolezza, che lasciano parlare i risultati".

A fare da sfondo alla narrazione c'è Roma, "in un intreccio di politica e affari - spiega ancora - che è prorpio il contesto in cui il nostro protagonista si vuole inserire, il suo obiettivo sociale". Un eroe contemporaneo che sembra quasi uscito da "La grande bellezza" di Sorrentino. "Avidità, apparenza... il pensiero che con i soldi riesci a capovolgere la tua vita", spiega ancora lo scrittore.

E Carlo che cosa ne pensa? "Non so, credo che non l'abbia ancora letto..."