Home
Derubata con la truffa del finto sms. Insegnante risarcita con 29 mila euro
Le vittime della truffa del finto sms sono 371, sei al giorno. Le cifre sottratte fanno venire i brividi: in totale, circa 1 milione e 700 mila euro
Truffa del finto sms, le tesi degli avvocati
L’arbitro ha di fatto assecondato la tesi degli avvocati di Adico a cui si è rivolta la donna pochi mesi fa dopo aver provato inutilmente a recuperare da sola il maltolto, che hanno rimarcato le mancanze da parte di Poste Italiane, ree di non aver garantito a pieno la sicurezza della cliente in fase di autenticazione delle proprie credenziali. In parole povere, quel famoso 2 novembre la truffa tramite smishing era avvenuta non per ingenuità della correntista ma per un sistema di sicurezza incapace di scongiurare il raggiro. L’insegnante ha seguito le indicazioni del sedicente operatore delle Poste in totale buonafede ingannata in primis dal messaggio, giunto nella chat con cui l’azienda manda le sue comunicazioni. E ha autorizzato, senza volerlo, l’invio di tre bonifici, uno da 14.950 euro un altro da 15 mila e l’ultimo da 10 mila.
LEGGI ANCHE: Poste Italiane tra le aziende “Top 5% S&P Global Esg Score 2022"
Truffa del finto sms, le vittime sono 371: sei al giorno
Lo scorso febbraio Adico ha effettuato una analisi sulle pratiche aperte fino a quel mese e i numeri sono incredibili. 371 vittime seguite dall’ufficio legale, in media 6 al giorno contando anche i sabati e le domeniche. Le cifre sottratte fanno venire i brividi: in totale, circa 1 milione e 700 mila euro, con una media di 4 mila e 600 euro a persona. In realtà c’è chi si è visto portare via poco più di mille euro ma anche chi è stato derubato di decine di migliaia di euro (il record è di 60mila). il 60% dei casi seguiti da Adico riguarda correntisti veneti ma le persone che si sono rivolte alla nostra associazione risiedono in ogni parte d’Italia, dal Piemonte alla Sicilia. Per 167 soci (il 45% del totale dei truffati) è stato trovato un accordo con la banca, solitamente indirizzato alla restituzione del 50% dell’importo rubato, corrispondente a circa 347 mila euro. Le vicende che riguardano l’invio del bancomat a casa, dove la responsabilità dell’istituto è pressoché totale, si è arrivati anche alla restituzione di tutto l’importo rubato dai truffatori. 164 pratiche sono ancora in fase di definizione, per una somma di 693mila e 504 euro. 39 pratiche, invece, hanno avito esito negativo per varie motivazioni legate soprattutto al livello di “responsabilità” addebitato al correntista.