Economia

Alitalia, la sponda dei sindacati: Paltrinieri fa breccia negli autonomi

Di Monica Camozzi

Alitalia, incontro fra Galaxia-AmonRa e le sigle sulla proposta di rilancio

Apprezzamento della visione strategica del piano di risanamento. Condivisione di approccio e di intenti. L’esito dell’incontro avvenuto poche ore fa fra i vertici del gruppo Galaxia-AmonRa Capital, il professor Antonino Galloni e le sigle sindacali autonome in rappresentanza dei lavoratori Alitalia al fine di valutare il progetto di risanamento della compagnia,  è stato estremamente positivo. 

Forti, le parole del Ceo Flavio Robert Paltrinieri: “Oggi ho visto persone eccezionali, che hanno a cuore le sorti della compagnia. E sono rimasto piacevolmente sorpreso dal fatto che eravamo tutti d’accordo nel considerare il volo come veicolo per l’export del made in Italy. Oserei dire che dopo quanto ho toccato con mano oggi, parlando con i rappresentanti dei lavoratori, la parola “salvataggio” non è più appropriata.  Alitalia è e va considerata un asset strategico straordinario.

Una serie di costi fuori controllo (ma che si possono riportare nell’alveo della ragionevolezza) ed errori l’hanno depauperato della leva interna, che invece torna a valorizzarsi nel nostro piano. E i rappresentanti dei lavoratori hanno compreso che possiamo realmente spostare la percezione dal concetto di aiuti di stato a quello di misure di sviluppo reale. Adesso è il momento delle sigle confederali, verranno invitate ad un tavolo separato già a partire dalla prossima settimana. Spero che siano altrettanto pronte alla visione futura senza alcun pregiudizio”.

Come ampiamente manifestato da Paltrinieri negli scorsi giorni, l’intento di coinvolgere i sindacati dei lavoratori dall’inizio è  motivato dal desiderio di “formulare un contratto che stabilizzi i rapporti per almeno dieci anni”. Contratto che oggi, come è stato dichiarato, da alcuni rappresentanti sindacali, è già ben impostato ma  necessità di limature e più attenzione per il welfare.

Vitali e importanti, i temi in oggetto: rilancio della compagnia, con un ampliamento del core business, con controllo dei cieli cittadini attraverso gli Alitalia Drones Taxi, (droni che si vorrebbero prodotti da Leonardo, made in Italy) ingresso deciso sul mercato africano con Alitalia Afrik, ricollocazione del personale a fine carriera in ambito commerciale e nella formazione di personale africano, scuole di volo, scuole di hostess e steward, apertura di 5 sub hub africani per il controllo delle rotte continentali, in partnership con un grande vettore americano proposta di utilizzo delle centinaia di piccoli aeroporti italiani. In più, 5.000 muove assunzioni in Italia in 3 anni, vendita di ore volo finanziate dalla banca in 36 mesi per le pmi e nuovo intrattenimento di bordo con Netflix, Amazon Prime e Iwall ecc...

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Il costo dei dipendenti più basso d’Europa e le storture del welfare

Al tavolo, fra i fautori del piano di risanamento e i rappresentanti dei sindacati autonomi, sono emersi alcuni dati sostanziali.

1) Alitalia  non sta fallendo a causa del costo dei dipendenti, pari al 17% nonché il più basso d’Europa. La media europea è infatti del 20, 23%. “Alitalia muore di bancarotta fraudolenta di soldi sprecati in leasing per aerei troppo cari di almeno 2 volte e mezzo -ha dichiarato Paltrinieri- Muore di spese per i privilegi di taluni, che non fanno parte della base e dei lavoratori che non sono rientrati nemmeno nella valorizzazione dell’asset. E di una serie enorme di errori fatti nella gestione della compagnia. Se leviamo gli sprechi per non dire altro, la società risulterebbe in utile. I calcoli fatti dalle commissioni unite dei sindacati autonomi parlano di un utile annuo  fra i 100 e i 150 milioni annui sull’attuale core business”.

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2) Il welfare soffre di innegabili storture, evidentemente ignote ai numerosi detrattori che parlano di “privilegi” dei lavoratori e imputano ad essi il depauperamento della compagnia. “Ho imparato molto a questo tavolo di lavoro. Ho toccato con mano la realtà  di hostess che vivono con 500 euro, dati dal fondo interno di cassa integrazione più  200 che vengono dall’Inps. Oppure piloti che prendono 1.200 euro al mese. Vi sono famiglie in ginocchio, quella dei lavoratori  è una tragedia vera mentre pochi privilegiati godono di benefici inenarrabili  e tentano ancora nell’ombra un nuovo piano suicida”.

3) Del personale Alitalia, composto da  circa 10.500 lavoratori più 1500 stagionali, meno della metà è iscritta al sindacato. “Molti hanno rinunciato alla speranza di un dialogo, sono semplicemente preoccupati per il loro futuro. Tutti partecipano alle mobilitazioni ma vi è una disaffezione legata al fatto che questa è la sesta ristrutturazione in trent’anni. Alitalia è un ambasciatore incredibile e per mutuare Draghi, direi che spesso gli Italiani la considerano peggio degli stranieri”.

4) Esiste addirittura un video, che si trova su Google, realizzato dalle sigle sindacali autonome, relativo ai dieci falsi miti su Alitalia, dove vengono descritte con dovizia di particolari le leggende popolari più diffuse sul gruppo e sul suo tracollo.

(Segue: Ora, un serio intento di approfondire il piano...)