Economia
Auto elettrica, Volkswagen e Ford pronte a allearsi nell'auto a guida autonoma
Dopo risultati trimestrali strepitosi di Tesla, Elon Musk va all'attacco: Ford non sopravviverà alla prossima recessione del settore
Che l'auto elettrica possa essere il futuro, più o meno prossimo, sono sempre più produttori a crederlo, che la competizione rischi di saturare rapidamente anche questo mercato è un'ipotesi che nessuno tra gli addetti ai lavori si sente più di escludere, col corollario che nei prossimi anni il settore potrebbe vivere una rinnovata ondata di fusioni e acquisizioni.
Tesla, considerata sinora prima della classe, ha impressionato qualche giorno fa con 6,8 miliardi di dollari di fatturato e un utile trimestrale (il primo dopo due anni di costanti "rossi") pari a 312 milioni di dollari. Merito del successo della Model 3, prodotta in 53 mila esemplari nel periodo con vendite per 55 mila vetture, ma anche dell'ulteriore taglio dei costi e del rinvio degli investimenti per i modelli futuri.
Ford e General Motors non sono però rimaste a guardare e provano a superare il gruppo di Elon Musk sul suo terreno, l'innovazione. Ford in particolare starebbe già parlando con Volkswagen per creare una joint-venture destinata a sviluppare l'altro grande tema del settore, ossia l'auto a guida autonoma, secondo quanto ha rivelato il Wall Street Journal citando fonti a conoscenza della materia.
L'annuncio ufficiale potrebbe arrivare già entro un paio di settimane e potrebbe riguardare o la cessione al gruppo tedesco del 50% del capitale della controllata di Ford a cui fanno attualmente capo le attività nel campo, Ford Autonomous Vehicle Llc, o il conferimento delle attività di entrambe le società a una Newco. GM dal canto suo aveva già deciso di trasferire tutte le sue attività nel settore dell'auto a guida autonoma a una società controllata, GM Cruise Llc, nella quale hanno poi investito i gruppi giapponesi Softbank e Honda.
Per ora le mosse dei rivali non sembrano spaventare Elon Musk, che anzi in un'intervista pubblicata oggi su Recode.net ha affermato di ritenere che vi siano "buone probabilità" che Ford "non sopravviva alla prossima recessione". Musk, che stava spiegando quanto sia difficile creare una compagnia automobilistica di successo e con quanti sforzi Ford, General Motors e Chrysler (poi acquisita da Fiat) abbino superato la crisi del 2008 non ha dato ulteriori spiegazioni del perché ritenga che Ford sia un morto che cammina, ma forse è segno che la competizione inizia a scaldarsi a tutti i livelli.
La "gufata" di Musk non ha impressionato molto gli investitori, almeno per ora: Volkswagen ha chiuso la giornata in rialzo di quasi 2 punti percentuali, mentre Ford al momento oscilla sopra i livelli di ieri di circa un quarto di punto percentuale, attorno ai 9,31 dollari per azione. Quanto a Tesla, il titolo oscilla poco sotto i livelli di giovedì attorno ai 343-343,25 dollari per azione, ossia appena al di sotto di 345 dollari, livello a cui lo stesso Musk risulta aver comprato lo scorso giugno 25 milioni di dollari di azioni, ma sopra i 335 dollari a cui in settimana sempre Musk ha comprato altri titoli Tesla per 10 milioni di dollari.
Con una capitalizzazione di mercato di 58,7 miliardi di dollari, Tesla vale del resto quasi il doppio di Ford (circa 37 miliardi di dollari) ed è ancora davanti a General Motors (50,5 miliardi) per cui potrebbe persino essere tentato, nella peggiore delle ipotesi, dal lanciare lui un'offerta su di loro più che dover temere che accada l'opposto , anche se Apple (più volte data in passato come potenziale acquirente di Tesla), forte dei suoi 988 miliardi di capitalizzazione e soprattutto di 250 miliardi di dollari di cassa a disposizione, potrebbe facilmente acquisire tutti e tre i produttori se mai ne avesse intenzione.
In attesa di vedere quando e se arriverà una nuova ondata di fusioni e acquisizioni, Ford e Volkswagen, che al momento rappresentano circa un quinto dell'intera produzione automobilistica mondiale, intendono ragionare a tutto campo in fatto di auto di nuova generazione. A guadagnarci di più, secondo gli analisti, potrebbe essere il gruppo americano, che si ritroverebbe a condividere l'expertise di Volkswagen (alle prese con la necessità di uscire quanto prima possibile dal pantano creato dal Dieselgate) nel settore dell'auto elettrica ed in particolare nella produzione di batterie elettriche. Basterà questo a far ricredere Musk su chi potrebbe essere il primo a gettare la spugna nel caso di una nuova recessione del settore?