Economia
Bernard Arnault come Dior: il suo nome è diventato un marchio registrato
Il fondatore del gruppo di moda di alta gamma, Lvmh, ha registrato il suo nome, diventando a tutti gli effetti un vero e proprio brand
Arnault, l'uomo più ricco del mondo diventa un brand: il caso
L'uomo più ricco del mondo, nonché fondatore del gruppo di moda di alta gamma Lvmh, a cui fanno capo anche altri importanti brand italiani come Fendi e Bulgari, è diventato un marchio registrato. Sulla scia di altre personalità dal calibro di Louis Vuitton, Christian Dior, Veuve Cliquot, Tiffany, e di tutte le altre maison protagoniste del suo grande impero, Bernard Arnault ha "blindato" le sue generalità nel registro dei marchi e brevetti. Mossa fatta in passato anche dalla leggendaria stella del calcio argentino, Diego Armando Maradona, sul cui brand si stanno svolgendo tutt'ora battaglie legali-familiari non indifferenti. A rivelare la strategia di Arnault è un'inchiesta svolta dal Sole 24 Ore.
Il miliardario francese, che secondo l'ultima classifica stilata da Forbes ha superato per patrimonio netto il capitale del patron di Tesla Elon Musk, sfiorando i 200 miliardi, ha fatto registrare il suo nome e cognome: in questo modo, almeno fino a giugno 2023, nessuno potrà associarli ad alcun prodotto (dall'abbigliamento agli addobbi di natale fino allo champagne). Ma Arnault non è l'unico della sua famiglia ad aver registrato il proprio nome nel registro dei marchi e brevetti. Accanto a lui spuntano anche i nomi dei suoi cinque figli: Delphine, Antoine, Alexandre, Frederic e Jean.
La mossa del miliardario proprietario di Lvmh se da un lato appare quasi frutto della necessità di proteggere il proprio business e impero, dall'altro è bizzarro notare come nell'elenco dei settori e dei servizi collegati al brand registrato "Arnault", non compaiono solo oggetti legati al lusso. Come rimarca il Sole 24 Ore il deposito del marchio rende illegale sfruttare commercialmente il nome del miliardario francese senza la sua autorizzazione nei settori dei prodotti chimici, colosi e vernici, cosmetici, pulizia, gioielli, programmai tv, radio, agenzie matrimoniali. Infine, altro punto fondamentale: il titolare dei marchi “Bernard Arnault” non è il fondatore del gruppo ma la Agache, holding in possesso direttamente dal miliardario francese attraverso alcune società in Belgio, che con la trasformazione in accomandita vedrà come azionista anche i cinque figli.