Economia
Borsa, lunedì nero per l’Asia: anche Pechino in lockdown. Crolla il petrolio

I timori legati alla pandemia da Covid-19 affossano i mercati. Paura anche per la stretta monetaria lanciata dalla Fed. Wti-Brent in calo del 3%
Borsa, dopo Shanghai anche Pechino entra in lockdown: le restrizioni mandano giù gli indici
Torna la paura del Covid e accelera la prospettiva di una stretta monetaria statunitense più celere del previsto: i timori sanitari ed economici mandano in crisi le Borse asiatiche che chiudono la prima sessione della settimana in forte calo.
Oltre allo scivolone registrato venerdì da Wall Street sulla scia delle parole della Fed, sempre più “falco”, a pesare sono anche le preoccupazioni persistenti per i lockdown prolungati a Shanghai, e le nuove restrizioni entrate in vigore anche a Pechino, dove più di una dozzina di edifici sono stati chiusi.
Il più ampio indice Msci delle azioni dell'Asia-Pacifico al di fuori del Giappone scivola dell'1,6%, ai minimi da sei settimane. Sul finale di seduta Hong Kong cede il 3,3%, Shanghai il 3,6% e Shenzhen il 5%. In forte calo anche Tokyo (-1,8%) e Seul (-1,5%) mentre Sydney è chiusa per festività. A fine seduta l'Indice Nikkei ha segnato un calo dell'1,9%, a quota 26.590,78 punti, frutto di vendite diffuse in tutti i comparti azionari. Male anche il più ampio Indice Topix che ha archiviato la seduta con un calo dell'1,41% a 1.878,22 punti.
A Pechino è infatti scattata l’allerta per un'impennata di casi positivi al coronavirus: la città sembra temere uno scenario in stile Shanghai, dove quasi tutti i 25 milioni di abitanti sono confinati dall'inizio di aprile, spesso con difficoltà di accesso al cibo. Il ministero della salute lunedì ha riportato 19 nuovi casi positivi del coronavirus a Pechino, portando il totale a diverse decine dalla scorsa settimana. Cinquantuno morti sono stati annunciati nelle ultime 24 ore, un numero record di casi giornalieri.
Da marzo, la Cina sta affrontando un'ondata dell'epidemia che colpisce in varia misura quasi tutto il Paese, e sta cercando di superarlo con la sua strategia zero Covid. La strategia consiste in un contenimento localizzato non appena appaiono alcuni casi e in test massicci per identificare e isolare rapidamente le persone contaminate.
A Pechino, lunedì mattina, lunghe code, a volte di centinaia di persone, si sono snodate tra marciapiedi e centri commerciali, per arrivare alle cabine dove si effettuano i test, presidiate da agenti in tute protettive complete. Le autorità municipali hanno avvertito ieri che la situazione è "grave e difficile" e che sono necessarie misure urgenti per fermare rapidamente la diffusione del virus.
Intanto sulla scia dei timori persistenti sui prolungati lockdown a Shanghai e per la stretta monetaria aggressiva della Fed i prezzi del petrolio crollano sui mercati asiatici: il Wti, il greggio texano, scende sotto i 100 dollari al barile (-3,3% a 98,8 dollari) mentre il brent del Mare del Nord perde il 3,2% a 103,28 dollari.