Economia
Imprese, dopo dieci anni torna a salire il tasso di default: arriva la crisi
"Con l’aumento del costo del denaro è quasi inevitabile che anche le imprese provino a richiedere meno soldi in prestito e che il rischio di rimborso aumenti"
“Ciò significa che le imprese, conclude Capecchi, hanno maggiore difficoltà a rimborsare i loro prestiti, anche se parliamo comunque ancora di un dato abbastanza basso. Un nuovo rialzo dei tassi potrebbe portare a un ulteriore calo delle richieste di credito da parte delle imprese, anche se è vero che una decisione di questo tipo della Bce è largamente attesa, per cui non ci si attende una reazione eccessiva. Per le imprese pesano molto di più gli aumenti consistenti dei costi dell’energia. Infine, l’attuale quadro macroeconomico incerto lascia presagire che nei prossimi mesi il rischio di credito ritorni a risalire, dopo un 2022 confortante. Tuttavia, un volano di ripresa per le imprese potrà essere determinato dal percorso dettato dall’Unione Europea per quanto riguarda le tematiche Esg e ovviamente il capitolo Pnrr”.
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Dallo studio Crif, che mette a confronto la distribuzione della domanda di credito delle imprese dei diversi settori economici (in una serie storica che va dal I trimestre 2019 al I trimestre 2023), emerge un progressivo riassestamento dei volumi di richiesta del credito ai livelli pre-pandemia, dopo il picco che è stato registrato nel I trimestre 2021. I settori che hanno maggiormente risentito della fluttuazione di questi anni sono stati i Servizi, il Commercio e le Costruzioni.