Economia
Creval, il "prezzo giusto" fra 12,95-22,7€. Il mercato scommette sul rilancio

"Patrimonio, qualità del credito, efficientamento, capacità di generare ricavi e Dta", il Ceo Lovaglio spiega perché i 10,5€ dell'Opa Agricole non sono adeguati
Sull’efficientamento, partendo da una base di costi a fine 2020 di 393 milioni per il proprio istituto, in particolare Lovaglio ha puntato il dito contro i “sorprendenti” 345 milioni di costi di integrazione e ristrutturazione indicati dalla Banque Verte, con un multiplo di sette volte le sinergie di costo annue lorde, "ben al di sopra" rispetto ad altre operazioni di aggregazione annunciate nel settore bancario italiano (2,5 volte in media).
"Non sono previsti piani esuberi e tagli al personale. Questo ci fa piacere, ma ci farebbe anche piacere capire dove vanno questi 345 milioni di euro", ha commentato poi il banchiere. Inoltre, il Credit Agricole Italia potrebbe beneficiare di un goodwill negativo di circa un miliardo, derivante dalla differenza tra il patrimonio netto di Creval e il valore della banca riconosciuto dal prezzo dell’Opa. Volere che “permette una certa flessibilità operativa all’offerente”.
Insomma, Lovaglio scommette su un rilancio da parte della 10 banca al mondo nel periodo d’offerta che inizierà domani e terminerà il 21 aprile (incluso), salvo proroghe. Fin dall'annuncio dell'Opa lo scorso 23 novembre il titolo Creval si è mosso sopra il prezzo dell’offerta, segno che il mercato scommette su un ritocco del valore, mentre alcuni fondi azionisti stanno rastrellando titoli in ottica speculativa: Dws Investment, infatti, ha più che raddoppiato la propria quota portandola al 6,487% dal precedente 3,107%. Così, in una Borsa piatta (Footsie Mib +0,12%), il gruppo di Lovaglio ha chiuso in rialzo dello 0,83% a 12,12 euro.
L’Agricole ha posto come condizione di soglia minima il raggiungimento del 66,7% del capitale di Creval, ma si è riservata il diritto di poter perfezionare l'Opa se avrà almeno il 50% più un’azione. La controllata italiana del gruppo francese, che ha già ricevuto l'autorizzazione della Bce a salire sopra l'iniziale partecipazione del 10% del capitale, si è già assicurata una quota del 17,7% circa dell'istituto grazie all'accordo sottoscritto con Algebris di Davide Serra e all'acquisto di altre quote minori sul mercato dei blocchi.
In merito ai rapporti futuri con la Banque Verte, in caso di fallimento dell'Opa, Lovaglio ha ricordato che oltre alla partecipazione nel capitale, i due istituti hanno una partnership nella bancassurance. "Non mi aspetto che l’Agricole possa non essere interessata ad uno sviluppo positivo di crescita del valore della banca", ha concluso il banchiere. Ora si attende la risposta degli azionisti.
@andreadeugeni