Economia
E-commerce, da comodità a beffa: 7 siti su 10 sono fuorilegge. Ecco quali
Secondo una ricerca 36 aziende su 50 non rispettano le normative italiane ed europee per la vendita online
Le criticità più rilevanti nel mondo dell’e-commerce in Italia
Analizzando i diversi siti di e-commerce in Italia si sono evidenziate alcune criticità, spesso comuni tra le diverse piattaforme. Per essere più precisi prendiamo ad esempio l’analisi di uno shop online di elettronica.
Dopo aver inserito il prodotto nel carrello, ad esempio un’aspirapolvere, provando e acquistando lo stesso prodotto senza registrarsi alla piattaforma vengono chiesti in modo corretto i dati personali per accedere alla spedizione.
Allora dov’è che sorge il problema? Al momento dell’inserimento dati: nome, cognome, indirizzo di spedizione, e-mail, numero di telefono, sono tutti raccolti senza che venga richiesto il consenso al trattamento dati, nè venga segnalato in che modo saranno trattati, entrambe azioni necessarie a livello di rispetto della privacy.
Il GDPR richiede alle aziende una corretta gestione delle informazioni e prevede che l’utente sia informato sull’uso e anche sul modo in cui saranno conservati i propri dati personali. Per assolvere a questo obbligo in genere ci sono delle check box da spuntare con frasi del tipo “acconsento al trattamento dei miei dati personali come indicato della privacy policy”, ma in questo sito invece, era presente solo il pulsante “continua”.