Economia

Esclusivo/ Passera ad Affari: "Il governo sbaglia sul tetto al contante"

di Marco Scotti

Il banchiere in una lunga intervista racconta la sua esperienza a 360°: "Rimango al timone di Illimity almeno fino al 2025. E non ci saranno tsunami di Npl"

Lei è stato anche Ministro delle Infrastrutture: che cosa pensa del Ponte sullo Stretto?
Lo bloccai quando ero ministro perché c’erano altre priorità più urgenti  e talmente pochi soldi che era impensabile concentrare le poche risorse disponibile su quell’opera. Continuo a pensarla allo stesso modo. 

Ha qualche rimpianto della sua carriera di governo?
Il rincrescimento che, successivamente, non siano state fatte in tempo le cose decise. Che ci fosse un eccesso di concentrazione sul fronte energetico nelle mani della Russia era evidente. Mi rifiutai di realizzare il South Stream e ci concentrammo sulla realizzazione della Tap che potrebbe portarci fino a 20 miliardi di metri cubi di gas all’anno rispetto ai 10 di oggi. Inoltre, aumentai la capacità di estrazione in Italia da 8 a 14 miliardi di metri cubi. Purtroppo, negli anni successivi questo livello non solo non è aumentato, ma è addirittura sceso da 8 a 4. Avevamo avviato le pratiche per la realizzazione dei rigassificatori a Porto Empedocle e Gioia Tauro. Abbiamo liberalizzato gli stoccaggi e messo tanti incentivi per premiare gli interventi di risparmio energetico: tutti interventi che ci avrebbero potuto portare in pochi anni ad affrancarci dalla Russia.

Ultima domanda: innalzamento al tetto del contante e del Pos. Che cosa ne pensa?
Credo che sia un errore in termini valoriali. Si tratta di un passo indietro nella lotta all’economia sommersa. Nessuno può venirmi a dire che ci siano molte persone “normali” che hanno in tasca 5.000 euro e hanno bisogno di spenderli in contanti. Lo straniero che eventualmente può avere tanti contanti per esigenze contingenti può essere aiutato con il passaporto o con altre modalità, per il resto nessuno può in buona fede dire che è necessario o utile per il sistema Italia portare a 5.000 euro il tetto ai pagamenti cash. Occorre una seria riflessione sul Paese che vogliamo costruire: vogliamo che gli imprenditori si facciano concorrenza ad armi pari e che gli evasori paghino le tasse oppure vogliamo continuare a solleticare quelle frange che non si comportano in maniera adeguata?