Economia
Flavio Briatore operato per un tumore al cuore: "Che spavento". Ma c'è chi lo accusa di non pagare le tasse
Operato d'urgenza al cuore, l'imprenditore ha rivelato di aver avuto molta paura. Soprattutto pensando al figlio Nathan Falco
Briatore operato d'urgenza: "Ho pregato". Che cos'è successo
“Ho preso uno spavento”. Così Flavio Briatore, dieci giorni dopo l’intervento al cuore che gli ha salvato la vita, in un’intervista al Corriere. “Ero andato al San Raffaele per un check up concordato da tempo, ero felice e tranquillo, senza immaginarmi nulla”, ha spiegato.
Tuttavia, dopo alcuni esami, l’imprenditore ha scoperto di avere un tumore benigno da dover operare con urgenza: “Dovevo prendere dei beveroni per la colonscopia e la gastroscopia, ma il professor Zangrillo è venuto e ha interrotto tutto: ‘Dobbiamo addormentarti per una verifica, dalla Tac abbiamo visto una cosa che non ci piace nel cuore’. Quando mi sono svegliato, l’analisi era chiara: tumore benigno, da operare subito”, racconta l’imprenditore.
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Era il 14 marzo e Flavio Briatore, prima di sottoporsi all’intervento, ha deciso di rientrare a Monaco per festeggiare il compleanno del figlio, insieme alla madre, Elisabetta Gregoraci: “Il 18 era il compleanno di Nathan Falco. L’ho festeggiato con la madre, il mattino dopo sono tornato al San Raffaele: alle 14 mi hanno operato”.
Ovviamente, la paura era tanta. Ma a dargli sostegno è stato il figlio Nathan Falco che, però, ha preso anche lui un bello spavento: “Perché la sera dell’intervento ero completamente fuori uso, in rianimazione, e lui continuava a chiedere alla madre di potermi parlare prima di andare a letto”. È per questo che, rivela Briatore: “Il giorno dopo gli ho mandato un messaggino e lui si è rasserenato. Voleva venire subito a Milano, ma non volevo che mi vedesse in quelle condizioni. Così gli ho chiesto di aspettare e di non saltare la scuola. È venuto domenica”.
Il momento più commovente, infatti, è stato quando il figlio lo ha raggiunto: “È stato un momento molto commovente, lui piangeva. È grande e grosso, è alto un metro e 88, ma ha il cuore di un bambino, è ancora piccolo. Si è molto emozionato”.
A stargli vicino, naturalmente, anche l’ex moglie Elisabetta Gregoraci. A questo proposito, Briatore ha rivelato: “È stata molto carina, come Daniela Santanchè, che è venuta a trovarmi diverse volte, e altri amici: non li ho avvisati tutti, prima di ricoverarmi, perché avrei solo creato problemi all’ospedale, con l’attenzione su di me”.
E ancora, come riporta il Giornale, parlando di Gregoraci, ha aggiunto: “Lei farà sempre parte della mia famiglia, mi ha dato la cosa più importante che ho, mio figlio. Già solo questo merita tutto il mio rispetto”. Anche Leni Klum, la figlia avuta da Heidi Klum, è stata vicina al padre, una volta avvisata su quanto stesse accadendo direttamente da Nathan Falco.
“Noi esseri umani siamo egoisti, in quei momenti ti aiuta tutto”, ammette Briatore “In questi casi sei un po’ fatalista”, continua. “La sanità italiana ha centri di eccellenza a livello internazionale, con i migliori chirurghi al mondo. Quando hai la vita in mano a gente così preparata quello che succede è un po’ il tuo destino. In un’operazione a cuore aperto non puoi farci nulla, devi essere ottimista per forza: è la testa che ti aiuta a guarire”.
Tuttavia, le polemiche non mancano mai e, anche in questo caso, le critiche sono arrivate per il suo appello sulla prevenzione, definita come “una roba da ricchi”. Così, Briatore ha commentato: “È vero, siamo dei privilegiati. Dovremmo tutti poter fare i check up. Ci sono cose per le quali centro, destra e sinistra dovrebbero essere uniti e una è il diritto alla salute”.
Ma c’è anche spazio per le polemiche sulle tasse. “Chi mi accusa di non pagare le tasse in Italia? Sono i soliti. Intanto per curarmi a Milano ho pagato, non l’ho fatto gratis. E l’ho scelto perché pur avendo vissuto in America, a Londra, in Francia, il livello degli ospedali italiani resta il più alto. Le pago anche in Italia, esattamente come le pago in tutti i Paesi nei quali ho delle attività. Mi sono trasferito a Monte Carlo dieci anni fa, ma in Italia non vivo da 40 anni: da allora non ho più un conto corrente italiano!”.