Economia
Generali, Cirinà: "Rilancio Trieste puntando al digitale. Con me meno sprechi"
Il candidato ad della lista Caltagirone: "Tutte le parti verranno coinvolte nel nostro progetto. In assemblea sarà un testa a testa con l'altra cordata"
Generali, Cirinà: "Il mio licenziamento ingiusto. Mi sarei dimesso"
La data del confronto in assemblea tra la lista di Donnet e quella di Caltagirone si avvicina sempre di più. Il 29 aprile le due cordate rivali si sfideranno per il comando di Generali e la sfida si preannuncia apertissima. Il candidato ad del gruppo Caltagirone è pronto a convincere i votanti con il suo piano industriale. Luciano Cirinà ha deciso di impegnarsi in questa partita «perché - spiega in un'intervista della Stampa rilanciata dal Messaggero - credo che ci sia un potenziale inespresso nella compagnia. Il nostro è un piano credibile e coerente che punta sulla razionalizzazione dei Paesi in cui Generali è presente, sulla revisione dei costi, sulla spinta all'information technology e alla performance del business. Più digitale e meno sprechi. In assemblea sarà un testa a testa con l'altra cordata".
Cirinà torna anche sul suo licenziamento. "Mi sarei dimesso in caso di sconfitta, - prosegue il candidato ad della lista Caltagirone - ma non sto facendo nulla contro le Generali, sono e sarò sempre un uomo delle Generali. Ora dovrò difendermi per le vie legali. I miei avvocati stanno studiando tutti i passi necessari per contestarla. In più ho dato loro mandato di proseguire con un'azione per danno reputazionale di rilievo non indifferente. Sicuramente non è stato elegante usare il mio licenziamento per avvantaggiarsi nella gara". C'è però un tema che Cirinà ha sottolineato con passione umana e manageriale: l'appartenenza delle compagnia a Trieste, "che tornerà a essere il centro delle Generali".