Economia

Rallenta l'inflazione a maggio (+7,6%): frenano i prezzi dei beni energetici

di Redazione Economia

Minor pressione dell'inflazione su base annua che scende dello 0,6% in un mese. Allarme Codacons per i consumatori: +2.879 euro per nucleo

Istat, l’inflazione a maggio registra +0,3% ma scende su base annua

L’Istat registra un aumento dello 0,3% su base mensile a maggio, mentre scende su base annua, confermando la stima preliminare dell'Istituto.

La decelerazione del tasso di inflazione si deve, in prima battuta, al rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +26,6% a +20,3%) e, in misura minore, di quelli degli Alimentari lavorati (da +14,0% a +13,2%), degli Altri beni (da +5,3% a +5,0%), dei Servizi relativi ai trasporti (da +6,0% a +5,6%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,9% a +6,7%). Tali effetti sono stati solo in parte compensati dalle tensioni al rialzo dei prezzi degli Alimentari non lavorati (da +8,4% a +8,8%) e di quelli dei Servizi relativi all’abitazione (da +3,2% a +3,5%).

L'inflazione "di fondo”- cosiddetta “core” - quindi al netto di energia, cibo, alcol e tabacco, registra un lieve rallentamento da +6,2% a +6,0%, così come quella al netto dei soli beni energetici, che passa da +6,3% a +6,2%.

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Istat, cala la pressione annua: da +8,2% a +7,6%

Su base annua l’Istat registra invece un abbassamento che porta il dato da +8,2% del mese precedente a quota +7,6% riassestandosi dunque sul risultato di marzo.

Si attenua la crescita su base annua dei prezzi dei beni (da +10,3% a +9,3%) e in misura minore quella relativa ai servizi (da +4,8% a +4,6%), portando il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni a -4,7 punti percentuali, da -5,5 di aprile. I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano in termini tendenziali (da +11,6% a +11,2%), come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +7,9% a +7,1%).

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L’aumento congiunturale dell’indice generale si deve principalmente ai prezzi degli Alimentari non lavorati (+1,5%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,0%), degli Alimentari lavorati (+0,6%) e dei Servizi relativi all’abitazione (+0,4%), a cui si oppone il calo dei prezzi degli Energetici non regolamentati (-1,6%) e regolamentati (-0,2%).