Economia

Italiani popolo di santi, poeti e spioni. Dossieraggi costosissimi? No, per controllare il cellulare del partner basta un'app

di Maddalena Camera

Oltre ai software per "spionI", un'altra minaccia crescente sono i deepfake creati dall'intelligenza artificiale con una verosimiglianza sempre più sofisticata

Cresce la pirateria di contenuti personali in Italia

Lo spionaggio dei dati del coniuge, fidanzate, parenti o amici non è appannaggio di super ricchi in grado di commissionare dossier dal costo di migliaia di euro. Infatti, con una spesa modesta, è possibile procurarsi online software che permettono il monitoraggio a distanza di smartphone e computer.  Le app stalkerware, come TheTruthSpy o KidsGuard, monitorano infatti segretamente gli smartphone e così possono diventare strumenti per gli abusi da parte di un partner, di un familiare, o di un datore di lavoro. Oltretutto installarle è facile.

Scaricate sullo smartphone della vittima scompaiono dalla schermata principale, così non possono essere rilevate. Secondo il rapporto "Naked & truth realizzato dalla società di sicurezza informatica Kaspersky dunque il fenomeno dello Stakerware è in costante aumento. In pratica si tratta di tracciare di nascosto i movimenti e le comunicazioni delle persone tramite applicazioni installate sui device digitali delle vittime.

"Questi software - ha spiegato Cesare d'Angelo general manager di Kaspersky italia- si sono trasformati in strumenti digitali di controllo abusivo, specialmente nelle relazioni personali, spesso mascherati da app di sicurezza o parental control che permettono di monitorare ogni dettaglio della vita delle vittime senza che queste ne siano consapevoli".

In Italia, secondo il rapporto, la problematica è particolarmente rilevante: il 27% degli intervistati ha confessato di essere stato vittima o di sospettare di essere stato monitorato, il 14% ha affermato di aver vissuto episodi di stalking online da parte del partner o da qualcuno con cui aveva avuto un appuntamento. Ma non basta. Alcuni intervistati hanno anche ammesso di aver installato software di controllo sul telefono del partner. La pratica è fermamente condannata dal 62% degli italiani e il 49% respinge anche quello consensuale.

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Tuttavia, una parte (32%) ritiene giustificata la trasparenza totale nelle relazioni, con un 10% che lo accetta in caso di reciproco accordo. "Ovviamente - ha spiegato Giampaolo Dedola capo della sicurezza Kaspersky  - questo monitoraggio, fatto acquisendo una semplice app, è possibile solo se si ha accesso allo smartphone o al computer del partner o della persona che si vuole monitorare altrimenti bisogna affidarsi ad esperti. Ma anche in  tutti i casi se si dispone degli strumenti adeguati è possibile capire se il proprio device è monitorato".  

Ovviamente Karpensky produce queste soluzioni che sono facilmente acquistabili e installabili sui propri device, come Kaspersky Premium che offre una protezione contro stalkerware, malware e altre minacce informatiche, garantendo una maggiore sicurezza per chi naviga online o utilizza piattaforme di incontri.  

Da sottolineare che, sempre secondo la ricerca, il 47%  ha dichiarato di essere stato vittima o di aver conosciuto qualcuno le cui immagini intime sono state diffuse online. Come se non bastasse in questo reato di violazione della privacy,  il 26 per cento tra le donne e il 27 tra gli uomini ritiene che ricevere immagini vuol dire averne la proprietà.

Un'altra minaccia crescente sono i deepfake contenuti audio e video creati dall'intelligenza artificiale con una verosimiglianza sempre più sofisticata. Quella che un tempo era una tecnica facilmente identificabile, oggi ha raggiunto livelli di realismo tali da ingannare anche gli osservatori più esperti. I deepfake non riguardano solo le celebrità: sempre più spesso sono usati per colpire persone comuni, creando video falsi a scopo di ricatto. Gli esperti di Kaspersky avvertono che i deepfake potrebbero diventare uno strumento di abuso sempre più comune nelle relazioni online, utilizzati per manipolare o intimidire le vittime.

La capacità di questi falsi digitali di distruggere reputazioni o compromettere la sicurezza personale è dunque un pericolo sempre più concreto. Come possiamo proteggerci? Di fronte a questi scenari allarmanti, gli esperti sottolineano l’importanza dell’educazione digitale, in particolare tra i giovani, per comprendere i rischi legati alla condivisione di contenuti online. Inoltre  strumenti come quelli forniti dal  sito StopNCII.org, ad esempio, offrono soluzioni gratuite per prevenire la diffusione non consensuale di immagini intime. Allo stesso modo, la consapevolezza dei rischi legati a stalkerware e deepfake è fondamentale per evitare di diventare vittime della digitalizzazione imperante.