Italiaonline,Sawiris munge ancora lo Stato.Esuberi dimezzati:vittoria di Pirro
La trattativa al Mise sul caso Italiaonline
Dal Ministero per lo Sviluppo economico di (ancora per poco) Carlo Calenda si vanteranno di aver dimezzato il numero degli esuberi. I sindacati, invece più realisti, già chiedono di "proseguire il confronto e sviscerare questa situazione con le lavoratrici e i lavoratori coinvolti".
Di fatto, il Faraone Naguib Sawiris, il patron di Orascom che controlla Italiaonline, ancora una volta ha portato a casa il risultato massimo. E cioè prendere tempo sulle risorse in eccedenza strutturale e mungere dalle casse dello Stato altri 18 mesi di cassa integrazione straordinaria mentre la media company che ha incorporato nel 2016 la disastrata Seat Pagine Gialle (dopo una crisi durata oltre un decennio) viene già due anni di bilanci positivi e dopo che pochi giorni fa il gruppo che gestisce i portali Libero.it e Virgilio.it ha comunicato al mercato che predisporrà un piano di incentivazione per i top manager del valore di 6,7 milioni di euro.
Veniamo ai contenuti dell'accordo raggiunto al Mise al termine delle famose tre settimane di trattative serrate fra i tecnici del governo e Italiaonline annunciate il 20 marzo da Calenda. Contrariamente a quanto comunicato nel piano industriale, la sede del gruppo di Torino resterà attiva: verrà costruita una divisione denominata digital factory che assorbirà, secondo gli accordi, nell'arco di un anno e mezzo 200 dei 400 lavoratori dichiarati in esubero. Forza lavoro per i quali Italiaonline potrà usufruire di altri 18 mesi di cassa integrazione straordinaria.
Per i lavoratori restanti, 48 di Torino e 152 di 10 sedi sparse nel territorio nazionale, è previsto invece un percorso di formazione/outplacement (ovviamente a spese dello Stato pure loro). Restano dunque in esubero strutturale.
"Pur apprezzando la mediazione del Ministro Calenda che dimezza gli esuberi annunciati da Italiaonline è necessario approfondire la situazione perchè, pur riscontrando degli avanzamenti interessanti, restano degli importanti punti da sviscerare a partire dai potenziali 200 esuberi che allo stato attuale permangono e di fatto potrebbero provocare la chiusura nel medio periodo di alcune sedi periferiche presenti sul territorio nazionale. E' necessario quindi proseguire il confronto e sviscerare questa situazione con le lavoratrici e i lavoratori coinvolti", sono le parole a caldo piene di realismo di Luciano Savana, sindacalista della Uilcom nazionale.
Tra chi ha seguito da vicino le trattative c'è già chi si chiede: "Il governo Gentiloni è dimissionario. Siamo sicuri che fra 18 mesi, scaduti gli ammortizzatori sociali e con un nuovo inquilino a Palazzo Chigi, Sawiris non si rimangi le parole, agitando la crisi del settore che richiede professionalità avanzate e riproponendo la chiusura della sede di Torino che comunque nelle intenzioni di Italiaonline va depotenziata?".
Il gruppo infatti ha promesso esodi incentivati a manetta ("una significativa azione di esodi incentivati") e, in più, si è offerto di pagare le spese del trasporto per il trasferimento di 92 lavoratori da Torino ad Assago (alla periferia di Milano) soltanto per un anno (chissà che non si stufino poi di fare su e giù).
Insomma, il solito colpo da maestro. Ah, non bisogna dimenticare i dividendi che il Faraone staccherà anche quest'anno: nel 2017 sono stati 40 milioni (degli 80 milioni distribuiti lo scorso anno). Ora, con profitti in crescita del 17% a 26,4 milioni (contro i 22,7 milioni del 2016), c'è chi scommette che le cedole che prenderanno la via del Cairo saranno maggiori. Ma la cassa la paga ancora Pantalone.