Economia

La Germania chiede i soldi alla Grecia sugli aeroporti. Rumors

Il caso della Fraport (Frankfurt airport services worldwide), che gestisce alcuni scali ellenici

Non c'è da stupirsi se il premier greco, Kyriakos Mitsotakis, dichiara fin da ora che la Grecia rifiuterà non solo il Mes, ma anche qualsiasi aiuto del Recovery Fund. Se non vuole avere più tra i piedi gli emissari della Troika (Bce, Fmi, Commissione Ue), né quelli del Mes, scrive Italia Oggi, è perché ha toccato con mano che i sacrifici imposti al suo paese a partire dal 2012 sono sconfinati, in molti casi, in vere e proprie spoliazioni degli asset nazionali di maggiore valore. Il tutto a vantaggio di alcuni paesi europei, Germania e Francia in testa, che dicevano di agire per solidarietà.

Tra questi casi, rivela il quotidiano giallo, è emerso pochi giorni fa quello della tedesca Fraport (Frankfurt airport services worldwide), società di trasporti che gestisce l'aeroporto di Francoforte, ha 22 mila dipendenti, fattura 3,4 miliardi di euro, e detiene partecipazioni in numerosi aeroporti in giro per il mondo. Tra questi, vi sono 14 aeroporti greci di tipo regionale, che Fraport ha acquisito in gestione nel 2015 per la durata di 40 anni, grazie a una privatizzazione imposta dalla Troika per concedere un prestito Mes ad Atene.

In base a questa regola capestro, che riconosce alla società tedesca i profitti e scarica le perdite sulla parte greca, Fraport, avendo accusato un crollo dei trasporti in Grecia del 90%, ha presentato di recente al governo di Atene il conto dei mancati profitti del primo semestre 2020: 175 milioni di euro. Soldi che, in base al contratto di affitto stilato sotto il controllo rigoroso della Troika e del Mes, dovrebbero essere sborsati dai contribuenti greci, in aggiunta a tutti i sacrifici fatti finora.