Economia

Mutui, il tasso variabile non conviene più. Ecco come risparmiare sulle rate

di Francesco Megna

Mutui/ L'ennesimo rialzo dei tassi della Bce avrà conseguenze sulle rate a carico di chi ha comprato casa scegliendo il tasso variabile. Le possibili soluzioni

Caro mutui, scendono le richieste a tasso variabile

Le richieste di mutui a tasso variabile invece sono passate dal 15% del primo trimestre dell’anno a 7,6% dell'ultima rilevazione. Questo significa che oggi il variabile è più caro del fisso, un fenomeno che non accadeva dal lontano 2008. Infatti oggi un mutuo a tasso fisso a vent'anni parte da una TAEG del 4%. Con gli stessi parametri un variabile parte da una TAEG del 5% circa. Secondo stime di Banca d'Italia, le famiglie indebitate sono circa il 25% del totale: di queste, la metà circa hanno un mutuo per l'acquisto della prima casa. Quali possibili soluzioni si potrebbero adottare? Anzitutto rinegoziare il mutuo con il proprio Istituto di Credito diminuendo la rata mensile e dunque aumentando la durata della restituzione del mutuo: una soluzione che renderebbe il rimborso del finanziamento sostenibile da subito. Un'altra soluzione potrebbe essere quella chiedere una revisione delle condizioni contrattuali in essere.

La rinegoziazione del mutuo consente di concordare con la banca nuove modalità pe il rientro del debito. La scelta più ovvia è quella di passare ad un tasso fisso, oggi senz'altro più conveniente. Occorre però capire se il contratto prevede questa opportunità. Se la rinegoziazione è indicata nel contratto di mutuo è possibile che sia già previsto un tasso fisso prestabilito, previsto al momento della stipula.

LEGGI ANCHE: Mutuo, rate troppo alte: chi ha scelto il tasso variabile ha già risparmiato