Economia

Nomine, ecco che cosa potrebbe succedere in Enel, Leonardo e Terna

di Marco Scotti

Per Enel si pensa anche a una soluzione interna, promuovendo il Cfo Alberto De Paoli. Oppure guardando all'attuale ad di Iren Gian Vittorio Armani

Nomine, Meloni: "Nessuno deve tirarmi per la giacchetta"

Giorgia Meloni, in una recente intervista al Sole 24 Ore, ha spiegato quale sarà la linea che userà per gestire le nomine: al direttore Tamburini che le chiedeva conto delle scelte che dovranno essere fatte, la premier ha risposto in modo netto. "Vogliamo premiare le competenze migliori - ha dichiarato -, valutando i risultati pregressi conseguiti e scegliendo le persone più adeguate ad assicurare il miglior funzionamento delle nostre aziende. Saranno, inoltre, pienamente garantite le ovvie e indefettibili esigenze di adeguatezza delle persone rispetto agli incarichi. Per il governo contano le competenze, non le provenienze. Le persone che saranno nominate svolgeranno ruoli di guida e di controllo, talvolta cruciali, e dovranno assicurare elevata competenza, indipendenza e terzietà. Chi mi conosce sa che non sono una persona che si fa tirare per la giacchetta e che non apprezzo chi prova a farlo".

Enel, possibile la soluzione interna 

Il messaggio sempre più indirizzato a chi cerca costantemente di far emergere il proprio nome più che a chi cerca di far disperdere la nebbia. Si prenda Antonio Donnarumma, manager assai stimato al timone di Terna (e prima ancora di Acea). In molti lo danno per sicuro successore di Starace, ma qualcuno inizia a dubitare: così come è successo con le Agenzie fiscali o con la direzione generale del Mef, il governo ha abituato ad alcune sorprese. E il fatto che Donnarumma abbia partecipato ad Atreju nel 2021 sembra un po' poco per assicurargli la poltrona in Enel. Qualcuno ha iniziato a bisbigliare che si potrebbe pensare anche a una soluzione interna, magari promuovendo l'attuale cfo Alberto De Paoli.

Una scelta che permetterebbe di salvare "capra e cavoli" come si suol dire. Si rimuoverebbe un manager su cui si sono addensati troppi mugugni e, al tempo stesso, lo si sostituirebbe con una persona che ha costruito e assecondato la strategia di Enel in ambito Green (ultimo in ordine di tempo l'ampliamento dello stabilimento 3Sun a Catania). Una soluzione già avvenuta nel 2005 quando Paolo Scaroni lasciò la stessa Enel per accasarsi in Eni e venne sostituito dal suo Cfo Fulvio Conti. 

Un manager di primissimo livello ha riferito ad Affaritaliani.it che un altro candidato - per certi versi più qualificato di Donnarumma - potrebbe essere Gian Vittorio Armani, ingegnere, amministratore delegato di Iren, la multiutility torinese che garantisce i suoi servizi anche a Genova e Reggio Emilia. È al timone dal maggio del 2021 ed è stato scelto da un triumvirato composto dai sindaci delle tre città, tra l'altro di tre estrazioni politiche differenti: Marco Bucci per il capoluogo ligure è di centro-destra; Chiara Appendino per quello piemontese dei 5 Stelle; Luca Vecchi per quello emiliano è del Pd. Avrebbe le carte in regola per rispondere alle esigenze raccontate dalla Meloni nella sua intervista.