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ANBI al G7 Agricoltura: l'intervista al Presidente Francesco Vincenzi

ANBI al G7 Agricoltura: i punti cardine dell'intervento raccontati dal Presidente Francesco Vincenzi

In occasione del G7 Agricoltura, che si terrà a Siracusa dal 21 al 29 settembre 2024, ANBI (Associazione Nazionale Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue) avrà un ruolo centrale nel dibattito sulla gestione delle risorse idriche e sulla tutela del territorio. La partecipazione di ANBI a "Divinazione Expo" rappresenta un'opportunità cruciale per portare l'esperienza italiana nella gestione delle risorse idriche e nell'adattamento ai cambiamenti climatici in un contesto internazionale di massima rilevanza.

Il Presidente di ANBI, Francesco Vincenzi, ha sottolineato l'importanza di questo evento, evidenziando come l'Italia sia considerata un "hub dei cambiamenti climatici", poiché subisce con intensità crescente gli effetti della crisi ambientale globale. Durante l'evento, ANBI presenterà le proprie proposte per aumentare la resilienza idrica del territorio, tra cui il Piano Invasi, una soluzione immediatamente cantierabile che mira a migliorare la capacità di trattenimento e distribuzione dell'acqua. Inoltre, ANBI si impegnerà a promuovere il proprio modello di gestione idrica come esempio da esportare a livello internazionale, in particolare nelle aree del Mediterraneo e dell'Africa, dove la gestione sostenibile dell'acqua è cruciale per lo sviluppo agricolo e la sicurezza alimentare.

Tra i momenti chiave della presenza di ANBI al G7 vi sarà il convegno del 26 settembre, intitolato “L’Italia e la gestione dell’acqua nel Mediterraneo: innovazioni e scelte politiche sostenibili”. Al convegno interverranno esperti del settore e rappresentanti istituzionali, tra cui il Ministro Francesco Lollobrigida. ANBI si avvarrà di strumenti comunicativi innovativi per sensibilizzare il pubblico sui temi della sostenibilità, tra cui una mostra fotografica e un concerto, con l’obiettivo di sottolineare l'urgenza di politiche condivise per fronteggiare l'estremizzazione degli eventi atmosferici.

L'intervista di affaritaliani.it a Francesco Vincenzi, Presidente ANBI

 

 

Quali sono i punti principali che ANBI porterà all'attenzione in occasione della sua partecipazione al G7 in merito alla gestione delle risorse idriche e alla tutela del territorio?


"Siamo pienamente consapevoli che il Mediterraneo è un 'hub' per i cambiamenti climatici, e purtroppo stiamo vivendo in prima persona gli effetti più gravi rispetto agli scenari previsti qualche anno fa. Come Europa, e in particolare come Italia, dobbiamo affrontare la crisi climatica con maggiore velocità e concretezza rispetto a quanto fatto finora. I cambiamenti climatici non aspettano, ed è ormai essenziale accelerare sia sulle politiche di mitigazione che su quelle di adattamento. ANBI sta presentando soluzioni per migliorare la resilienza del nostro territorio e garantire una gestione idrica più sostenibile. La nostra partecipazione al G7 ci offre l'opportunità di mostrare al mondo che siamo pronti a fare la nostra parte, portando avanti progetti concreti e immediatamente cantierabili, come il Piano Invasi", ha dichiarato Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI.

L'Italia affronta problemi ricorrenti legati alla siccità e alla gestione delle risorse idriche, soprattutto in regioni come la Sicilia (che ospita il G7). Come ANBI contribuisce a sviluppare infrastrutture idriche più resilienti di fronte agli impatti del cambiamento climatico? E quali ulteriori strategie sarebbe necessario mettere in atto?


"Come ANBI, stiamo raccontando al G7 e nel nostro Paese l'importanza di attuare politiche di mitigazione dei cambiamenti climatici, ma al contempo sottolineiamo la necessità di risposte immediate alla crisi in corso. Se è vero che le politiche di mitigazione richiedono una visione a lungo termine, è altrettanto urgente accelerare le azioni di adattamento. Per noi, adattamento significa garantire maggiore sicurezza territoriale e migliorare la disponibilità idrica. ANBI propone un piano progettuale per aumentare la resilienza del territorio, in particolare attraverso il trattenimento dell'acqua. Il Piano Invasi rappresenta una soluzione pronta e cantierabile che, se implementata, migliorerebbe la sicurezza territoriale e ridurrebbe i danni causati dai fenomeni estremi, come le forti piogge che si concentrano in brevi periodi. Inoltre, consentirebbe una migliore gestione e distribuzione dell'acqua. Abbiamo osservato che, nelle aree dove queste opere sono state realizzate e gestite correttamente, i territori hanno subito meno danni rispetto a quelli dove non sono state ancora implementate".

Si parla anche del tema relativo alla cooperazione agricola con i Paesi africani. In che modo ANBI può supportare questi paesi nello sviluppo di strategie di gestione sostenibile dell'acqua?


"Il modello dei consorzi di bonifica italiani è un esempio di gestione collettiva delle risorse idriche che può essere applicato con successo anche in altre parti del mondo, inclusi i Paesi africani. Laddove non esistono sistemi di regolazione dell'irrigazione o della sicurezza idraulica, vediamo un abuso delle risorse sotterranee, con conseguenze gravi come la riduzione delle falde acquifere e la risalita del cuneo salino. Il nostro modello, che integra l'uso della tecnologia per ottimizzare l'uso dell'acqua, può essere replicato in Africa per migliorare le infrastrutture irrigue e favorire una gestione sostenibile dell'acqua. Il nostro obiettivo è collaborare con questi paesi per sviluppare soluzioni che, come in Italia, aumentino l'efficienza e l'efficacia dell'uso della risorsa idrica".

Il G7 si pone anche l'obiettivo di coinvolgere le giovani generazioni. Che ruolo può giocare ANBI nel promuovere una nuova cultura della sostenibilità idrica tra i giovani agricoltori italiani?


"I giovani agricoltori sono il futuro della nostra agricoltura, ma per poter competere devono avere a disposizione gli strumenti necessari per affrontare le sfide del cambiamento climatico. ANBI crede fermamente che la tecnologia e l'innovazione siano fondamentali per aumentare la resilienza delle aziende agricole. I giovani sono naturalmente più inclini a integrare nuove tecnologie nelle loro attività, migliorando l'efficienza nell'uso dell'acqua e, allo stesso tempo, contribuendo alla tutela del territorio e dell'ambiente. Noi di ANBI vogliamo stringere un patto con le nuove generazioni, mettendo a loro disposizione risorse e competenze per costruire un futuro agricolo sostenibile. La preservazione delle risorse naturali e lo sviluppo di un nuovo modello agricolo, legato anche alla valorizzazione dei territori, sono elementi essenziali per garantire un futuro prospero e sostenibile".





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