Economia
Pensioni, ecco il decreto-briciole. Rimborso graduale e nel tempo

Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
Il premier ha fatto di tutto per rimandare il decreto sulle pensioni a dopo le elezioni regionali, ma alla fine ha dovuto cedere alle pressioni del ministro Padoan, a sua volta pressato dall'Europa. Pare - secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it - che anche il presidente della Repubblica sia intervenuto per convincere Matteo Renzi a velocizzare i tempi. Il segretario-premier teme che la doccia fredda per i pensionati (di questo si tratta) possa punire il Partito Democratico nelle urne. Ma le richieste di Bruxelles e le sollecitazioni del Quirinale alla fine hanno avuto la meglio. Sembra che nella giornata di lunedì il Consiglio dei ministri farà una prima valutazione del provvedimento per poi licenziarlo giovedì o venerdì. Le ultime ipotesi parlano di una spesa per lo Stato di poco superiore ai 3 miliardi di euro, rispetto a un totale di quasi 17 miliardi.
I rimborsi saranno progressivi, in base al reddito, e suddivisi nel tempo. Fino a 1.500 euro la restituzione dovrebbe essere totale, mentre la parte eccedente verrà rimborsata in modo graduale (75% fino a 2.000 euro, 50% fino a 3.000 euro, 25% fino a 4.000 euro e solo 10% fino a 5.000 euro). E i tempi? Il governo sarebbe orientato a suddividere la restituzione dei soldi ai pensionati, scaturita dalla sentenza della Consulta, in tre tranche, solo la prima quest'anno e le altre due nei primi sei mesi del 2016. Il problema sono le coperture. Un miliardo e 600 milioni di euro arrivano dal tesoretto trovato nel Def e gli altri soldi, quasi due miliardi, potrebbero essere trovati o da un ulteriore taglio dei fondi agli enti locali (Regioni in testa) oppure da un incremento delle imposte su bolli, sigarette, giochi e forse anche carburanti. Ma si parla anche di una riduzione degli incentivi alle aziende o di tagli al ministero della Difesa.