Economia

Piani di accumulo, ecco come investono Generazione Z e Millennials

di Francesco Megna

I Pac si dimostrano interessanti per i giovanissimi, che in questo modo possono avvicinarsi al mondo finanziario con strategie non troppo rischiose

Generazione Z e Millennials sottoscrivono i fondi con i piani di accumulo

Perseveranza, regolarità, pianificazione. Nel mercato italiano, dove il livello di educazione finanziario si attesta ancora ben al di sotto della media europea, il meccanismo di investimento tipico dei piani di accumulo (PAC) che permette al risparmiatore di incrementare il proprio patrimonio finanziario in modo graduale, attraverso versamenti periodici e con un orizzonte determinato in partenza, rappresenta un'opportunità anche per le società di gestione del risparmio nell'ottica di incrementare la propria base di clientela.

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E' quanto emerge da un recente studio di Assogestioni che ha mostrato come questa forma di investimento si sempre più diffusa su due categorie di sottoscrittori da sempre considerate più ardue da intercettare: i giovani e gli utenti del Sud. La ricerca ha consentito di tratteggiare l’identikit degli investitori italiani (segmento privati), che investono 520 mld in fondi. Mediamente, gli oltre 11 milioni di utenti investono 45ml euro nei fondi, nel 60% dei casi Il versamento unico rimane la forma preminente di modalità di sottoscrizione mentre i PAC coprono il 22%, ma sono particolarmente amati dagli investitori under 40.

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Dall'analisi dei numeri emerge infatti come il 60% degli investitori appartenenti alla Generazione Z e la metà dei Millennials siano orientati verso questi strumenti (contro il 30% dei risparmiatori appartenenti alle fasce di età più avanzate) e la ragione principale è la flessibilità offerta. I piani di accumulo infatti si adattano al meglio alle esigenze degli investitori in erba, che possono così cominciare la loro avventura finanziaria con pochi euro al mese, per poi modificare gli importi nel tempo.