Economia
Reddito di cittadinanza, il sussidio non sarà a vita: ecco come cambierà
Stop all'assistenzialismo "a vita" e all'erogazione del sostegno statale dopo il primo lavoro rifiutato: entra nel vivo la stretta del governo Meloni
Sulle modifiche del reddito di cittadinanza, torna quindi oggi il sottosegretario al Lavoro. "Il sussidio non può essere a vita. Va fissato un termine oltre il quale non si può andare", ha spiegato Durigon al Corriere della Sera. La riforma non consentirà solo nella perdita del Rdc dopo il primo rifiuto, la novità sarà anche un'altra: "Dopo i primi 18 mesi se la persona non avrà trovato lavoro verrà sospesa dal sussidio per sei mesi ed inserita in un percorso di politiche attive per il lavoro". E cosa accadrà se dopo quel lasso di tempo non avrà ancora trovato un impiego? Durigon spiega che potrà ricevere di nuovo il reddito di cittadinanza, ma "decurtato del 25% e per una durata ridotto di un anno".
Reddito di cittadinaza, anche il numero uno dell'Inps Tridico apre alle modifiche
Ad appoggiare il governo Meloni e aprire alle modifiche sul sussidio statale è stato ieri anche il presidente dell’Inps Pasquale Tridico, che si è detto “totalmente d’accordo a che le erogazioni vadano effettivamente a chi ne ha diritto secondo i requisiti di legge”. Ma il numero uno dell’istituto di previdenza ha anche difeso l’operato dell’Inps, sottolineando come “abbia svolto sempre con responsabilità e competenza le funzioni di ente erogatore”, effettuando “controlli ex ante anche laddove non fosse previsto espressamente dalla legge" proprio per individuare "preventivamente possibili indebiti”.