Economia
Borse, spread mai così basso negli ultimi 3 anni: più soffre la Francia, più ne beneficiano i nostri Btp. Ma è presto per festeggiare
Il giorno dopo il discorso del presidente Macron, lo spread francese rispetto a quello tedesco è calato di ben dieci punti. Cosa accadrebbe se l’instabilità dovesse colpire anche il nostro Paese?
Lo spread BTp-Bund scende ai minimi dal 2021: i mercati guardano a Francia e Germania
Lo spread tra BTp e Bund ha toccato livelli che non si vedevano da tre anni, scendendo sotto quota 110 e chiudendo a 109 punti. L’Italia, per ora, sembra godere di una certa stabilità politica che, paradossalmente, la pone in una posizione più solida rispetto al resto d'Europa. Ma il rischio è che il paese venga trascinato nelle turbolenze generali del Vecchio Continente, con la Germania impegnata a fronteggiare una delle crisi più gravi nel settore automobilistico da un lato, e la Francia alle prese con l’instabilità politica e le dimissioni di Barnier dall'altro.
Ma lo spread così basso è stato soprattutto influenzato dalla situazione in cui riversano i nostri vicini d'Oltralpe. La crisi politica in Francia ha avuto un impatto evidente sui mercati obbligazionari. Nei giorni scorsi lo spread tra i titoli OAT francesi e il Bund tedesco è salito fino a 90 punti, un livello che non si vedeva da dieci anni. Tuttavia, il discorso di Emmanuel Macron ha in parte rassicurato i mercati, facendo scendere il differenziale di dieci punti in un solo giorno. E oggi Parigi con il Cac 40 si è posizionata sul gradino più alto del podio delle Borse europee, chiudendo in rialzo dell'1,3% dopo l'apertura del partito socialista francese alla formazione del nuovo governo.
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In questo momento il mercato non è focalizzato sull'Italia e quindi più soffre la Francia, più ne beneficiano i nostri BTp. Perché? L'attenzione è tutta concentrata a seguire gli "altri". Tuttavia gli analisti di Equita avvertono che, nonostante la percezione di maggiore stabilità, l’Italia non è immune dalle dinamiche europee e gli investitori si chiedono quindi come reagirà il Paese a un eventuale deterioramento della situazione europea. Se il mercato ha reagito in modo così forte alla crisi francese, cosa accadrebbe se l’instabilità dovesse colpire anche il nostro Paese?
Bisogna quindi andarci piano. Da un lato, i rendimenti bassi possono rappresentare un’opportunità di acquisto; dall’altro, il rischio di una nuova impennata dello spread non è del tutto scongiurato. Inoltre nei prossimi mesi, sarà fondamentale osservare non solo le evoluzioni politiche interne ed europee, ma anche le decisioni della Bce e l’umore degli investitori. Se l’Italia saprà mantenere il suo profilo relativamente stabile, potrebbe beneficiare di un clima favorevole. Altrimenti, le pressioni potrebbero riemergere, ricordandoci che lo spread è ancora il termometro principale della fiducia (o della sfiducia) verso il Paese.