Economia
Tim, silenzio sui piccoli soci in Cda. Prosegue la cura dimagrante sul lavoro
La compagnia telefonica risponde alle domande dei piccoli azionisti per l'assemblea di dopodomani. Ma la vera svolta sarà l’accordo con Dazn
Mancano due giorni all’assemblea di Tim del 31 marzo che dovrebbe segnare un nuovo capitolo nella storia della società di telefonia. Non tanto per i nomi – la conferma di Salvatore Rossi alla presidenza e di Luigi Gubitosi come amministratore delegata è più che scontata – ma perché sarà quello che dovrebbe benedire l’inizio dell’esperienza della rete unica veloce o AccessCo che dir si voglia.
I piccoli azionisti di Asati, guidati dal presidente Franco Lombardi, non hanno ancora la massa critica per poter presentare una lista di minoranza. Negli anni hanno sempre avuto raccomandazioni che un posto in consiglio di amministrazione prima o poi sarebbe arrivato, ma neanche questa sembra la volta buona.
Ma Asati – che dà voce soprattutto ai dipendenti ed ex dipendenti dell’azienda – ha tutto l’interesse a comprendere come stanno funzionando le cose in una storica realtà italiana che, dopo le uscite del numero uno del Mise Giancarlo Giorgetti e di quello della Transizione digitale Vittorio Colao, ha prima perso parte del suo valore, poi ha ritracciato e oggi viaggia a 0,46 euro per azione, ai massimi dalla fine di febbraio del 2020. I piccoli azionisti hanno rivolto 14 domande a Tim. Affaritaliani.it ha scelto di soffermarsi su alcune di esse, che appaiono più interessanti in un’ottica futura.
Prima di tutto, la numero 14, in cui Lombardi e i suoi chiedono conto delle sponsorizzazioni per la Serie A e per il Festival di Sanremo. La risposta è che soltanto con l’appuntamento dedicato alla canzone si sono ottenuti 781 milioni di contatti lordi nelle cinque serate. Ma non è tanto questo il punto fondamentale. Semmai lo è il fatto che Tim sta progressivamente estendendo la sua offerta ad altri servizi. Di più: Dazn ha ottenuto l’esclusiva dell’intero campionato di calcio, di fatto diventando una piattaforma dedicata a tutti gli appassionati di squadre che magari non erano inserite nel novero dei big europei e che di conseguenza erano un po neglette da Sky.
L’azienda metterà sul piatto oltre 780 milioni di euro all’anno per i prossimi tre anni per avere l’esclusiva su sette partite e la possibilità di rivendere le altre tre forse proprio a Sky.
Che c’entra con Tim? C’entra eccome, perché alla presentazione dei nuovi risultati di bilancio è stata annunciata una partnership proprio con Dazn per trasmettere le partite sulla piattaforma Timvision. La cifra dell’accordo è top secret, anche se qualcuno parla di una fiche da oltre 300 milioni all’anno.
(Segue...)