Economia

UniCredit/ Ma quali 7,5 milioni,a Orcel già assicurato assegno fino a 22,5 mln

di Marco Scotti

Solo per prendere l'ufficio in Piazza Gae Aulenti il successore di Mustier si è assicurato in tutto fino a 22,5 milioni di euro

Se lo chiamano il Cristiano Ronaldo della finanza un motivo ci sarà: colleziona trofei ma soprattutto si fa pagare tanto. Andrea Orcel non si è ancora seduto nel consiglio di amministrazione di Piazza Gae Aulenti ma la sua retribuzione ha già fatto molto discutere. Finora, soprattutto per l’ammontare. Ma Affaritaliani.it ha potuto spulciare la corposa documentazione realizzata in vista dell’assemblea del 15 aprile – che ratificherà l’ingresso di Orcel al timone di UniCredit – e ha scoperto un ulteriore dettaglio. Decisamente non di poco conto.

A pagina 2 dell’allegato 13, “Politica di gruppo dei trattamenti di fine rapporto” si legge (vedi immagine sotto) la seguente frase in merito all’aggiornamento proposto in materia di retribuzioni e tfr. “Le principali caratteristiche dell'aggiornamento proposto sono le seguenti: conferma di tutti i principali termini dell'attuale Politica e in particolare che i pagamenti di fine rapporto, compreso il preavviso, non superano le 24 mensilità della retribuzione complessiva, che la parte di tali pagamenti aggiuntiva al preavviso non supera in ogni caso le 18 mensilità e che il limite massimo dei pagamenti di fine rapporto resta pari a 6 volte la retribuzione fissa, senza possibilità di deroghe. Solo l'importo massimo assoluto viene aumentato da 7,2 milioni di euro a 15 milioni di euro in considerazione del nuovo posizionamento competitivo in termini retributivi, che può arrivare in casi particolari fino al quartile superiore, e dei corrispondenti livelli retributivi espressi dal Peer Group europeo di UniCredit per le posizioni di top management”.

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La cosa è fondamentale, per un motivo molto semplice. Diversamente dal suo predecessore, Jean Pierre Mustier, il quale aveva abbassato la parte fissa del suo emolumento a 1,2 milioni, Orcel guadagnerà 2,5 di fisso. Dal 2014 Unicredit corrisponde all’amministratore delegato il 200% del fisso in stock option (per Orcel 5 milioni). Quindi, il complessivo del primo anno del banchiere potrà essere di 7,5 milioni.

Oltretutto, come si legge nell’allegato 12 a pagina 15 (vedi immagine sotto) “al fine di favorire l'allineamento degli interessi tra l’amministratore designato e gli azionisti, già nel primo anno nel ruolo, il consiglio di amministrazione ha approvato un award in azioni, che rappresenta l'intera remunerazione variabile per il 2021, pagabile in due tranche, non soggetto a condizioni di performance, malus o claw-back, pur essendo soggetto a requisiti prudenziali minimi al momento del pagamento, permettendogli quindi di essere conforme con le linee guida di gruppo per il possesso azionario”. Tradotto: indipendentemente dai risultati ottenuti verrà corrisposta l’intera parte variabile. E Orcel, a meno di incredibili cataclismi, percepirà sicuramente 7,5 milioni.

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Ma non basta: il limite di trattamento di fine rapporto che poteva essere corrisposto era sì di sei volte la retribuzione fissa (quindi, 15 milioni per Orcel), ma con un limite di 7,2 milioni. Invece, il tetto viene ritoccato verso l’alto spostando l’asticella, appunto, a 15 milioni. Quindi, solo per prendere l'ufficio in Piazza Gae Aulenti il successore di Mustier si è assicurato in tutto fino a 22,5 milioni di euro. 

Un’ultima notazione: i proxy advisor sono già sul piede di guerra. Non tanto per il nome dell’amministratore delegato, riconosciuto da tutti come un autentico fuoriclasse della finanza, oltretutto con le capacità necessarie per portare avanti la strategia di M&A fondamentale per ridare respiro a UniCredit; piuttosto perché la remunerazione viene definita da Iss “problematica”.

(Segue...)