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Esteri
Crisi Ucraina, Putin ha ragione: è fallito il modello di governo democratico

Luca Liguori ha sostenuto più volte, nel 2020 e continua a dichiarare, d’avere avuto la notizia, da un personaggio attendibile e di alto livello, che il virus messo a punto a Whuan, aveva infettato un ricercatore e che la pandemia fosse iniziata con quel contagio. 

Ciò detto, perché chiedersi se andiamo verso il Per sempre sia lodato Carlo Marx

Perché, non essendoci mai stato nulla di nuovo sotto il Sole, sia nella litigiosità tra individui che tra tribù, gruppi, paesi, regioni, nazioni e continenti, l’unico modo per smetterla con le guerre tra individui e tra nazioni, sembra essere quello che descriverò tra poco, nella soluzione che intitolo La trappola

Intanto, veniamo alle guerre interminabili, sia militari più o meno sotterranee, che di tipo democratico, con cambi di direzioni tra filo russi e filo americani e alle quali Putin ha dichiarato di voler porre fine, con la motivazione “faccio la guerra vera, per far cessare le vostre, di ogni tipo”.

E ha fatto una constatazione: il modello di governo democratico ha fallito. A noi capitò e, grazie a Mattarella, sembra che ci possa ricapitare. È vero tutto, o quasi, quello che le diverse parti dell’Ucraina dicono, accusandosi a vicenda.

È vera la diagnosi di Belpietro: l’occidente, invece di cercare i modi per far riavvicinare le parti in continua rissa politica e guerriglia, ha acuito le tensioni, arrivando a incoraggiare la volontà dell’ultimo governo ucraino a entrare nella Nato, il che comporterebbe portare al confine con la Russia, il suo enorme potenziale offensivo. Operazione ovviamente inaccettabile dai filorussi e ancor più da Putin. 

Ma se su liti sui confini e sulla forma di governo Putin avrebbe potuto temporeggiare e non perdere la pazienza, ci sono altri motivi, anche più gravi, che hanno spinto l’aspirante neo Zar a cercare di eliminare i metodi dei governi democratici nazionali. Ecco un esempio significativo: la costruzione del metanodotto South Stream, che avrebbe dovuto portare il metano dalla Russia a Trieste, con partecipazione italiana tramite ENI.                                                       

Nel 2012 iniziarono i lavori, inaugurati dallo stesso Putin. Dopo due anni furono interrotti e abbandonati con ingenti perdite economiche, perché la Bulgaria non permetteva il passaggio della linea sul suo territorio. Ma come, avevano iniziato i lavori senza accordarsi con la Bulgaria? Assolutamente no! In Bulgaria, democraticamente, avevano cambiato governo e il nuovo negava quello che il primo aveva promesso! 

È inutile scrivere pagine e pagine portando esempi simili. In tutti ha ragione Putin: c’è il fallimento del modello governativo che gli USA e la Francia di Sarkozy, hanno cercato d’esportare, causando guai e guerre quasi dappertutto. 

(segue)

 

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