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Guerra, Israele sposta il mirino sulla Siria: le armi per Hezbollah passano da lì. La sorpresa: Putin aiuta Netanyahu

di Redazione Esteri

Ritirata dei russi per lasciare campo libero all'esercito di Tel Aviv contro il nemico comune

Guerra, Israele ora si sposta sul fronte Est: la Siria finisce nel mirino

La guerra in Medio Oriente rischia presto di allargarsi ulteriormente. Come se non bastasse la Striscia di Gaza e il Libano, con la possibilità di un inserimento dagli scenari inquietanti dell'Iran, ora Tel Aviv sembra aver individuato un nuovo obiettivo: la Siria. Da lì - secondo fonti di intelligence e lo riporta Il Corriere della Sera - passerebbero le armi per Hezbollah. Secondo le testimonianze l’Idf (forze armate israeliane) vuole spingersi verso Est per "fiancheggiare" la frontiera libanese. E in futuro potrebbe essere creata una fascia al fine di monitorare l’eventuale passaggio di rifornimenti. In questo contesto va registrata una mossa significativa: i russi avrebbero abbandonato la "stazione" di intelligence sulle alture di al Harra, di fronte al Golan. Il ritiro — stando ad alcune indiscrezioni — sarebbe avvenuto dopo contatti diretti del Cremlino con il governo israeliano.

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I due Paesi - prosegue Il Corriere - sono avversari ma nell'arena siriana Putin e Netanyahu hanno stabilito un modus vivendi per cui gli israeliani possono colpire qualsiasi target iraniano (o Hezbollah) presente in Siria. Secondo l’Idf in queste settimane sarebbero stati uccisi circa 800 miliziani mentre la formazione avrebbe consumato grandi quantità di equipaggiamenti. Per questo, sempre secondo le previsioni israeliane, dovranno tra qualche settimana sostituire i "pezzi" con l’aiuto dell’Iran e l’unica via possibile è quella che arriva dalla Siria. A gestirla i pasdaran che da queste parti sono di casa.