Esteri
Guerra in Ucraina, Biden: "Spenderò tutti i soldi disponibili per Kiev". Media: Putin aperto a discutere un cessate il fuoco con Trump
Ci sono 4mila bombe atomiche operative nel mondo e Putin ha minacciato di usare le sue. Si rischia concretamente la Terza guerra mondiale
Guerra Ucraina, Media: Putin aperto a discutere un cessate il fuoco con Trump
Vladimir Putin è disponibile a discutere di un accordo di cessate il fuoco in Ucraina con Donald Trump pur escludendo di fare importanti concessioni territoriali e insistendo affinché Kiev abbandoni le ambizioni di entrare nella Nato: lo riporta Reuters sul sito citando cinque fonti. Secondo queste fonti - cinque attuali ed ex funzionari russi - il Cremlino potrebbe ampiamente accettare di congelare il conflitto lungo le linee del fronte. Secondo tre fonti, potrebbe esserci spazio per una trattativa sulla precisa spartizione delle quattro regioni orientali di Donetsk, Luhansk, Zaporizhia e Kherson, parzialmente occupate dalla Russia.
Pechino invita alla calma dopo la mossa di Putin sul nucleare
La Cina invita alla "calma" e alla "moderazione" dopo che il presidente russo Vladimir Putin ha firmato il decreto che abbassa la soglia per l'uso di armi nucleari. "Nelle circostanze attuali, tutte le parti dovrebbero mantenere la calma ed esercitare moderazione, lavorando insieme attraverso il dialogo e la consultazione per allentare le tensioni e ridurre i rischi strategici", ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian sulla vicenda, nel corso del briefing quotidiano.
Guerra Ucraina, ambasciata Usa a Kiev: possibile un attacco significativo
L'ambasciata americana a Kiev avverte di un "possibile attacco aereo significativo". "L'Ambasciata degli Stati Uniti a Kiev ha ricevuto informazioni specifiche su un potenziale attacco aereo significativo il 20 novembre", si legge in un comunicato dell'ambasciata sul suo sito web. "Per eccesso di cautela, l'Ambasciata sarà chiusa e i dipendenti sono stati istruiti a trovare rifugio sul posto. "L'ambasciata degli Stati Uniti raccomanda ai cittadini statunitensi di essere pronti a rifugiarsi immediatamente nel caso in cui venga annunciato un allarme aereo", prosegue il messaggio.
Guerra in Ucraina, tra missili a lungo raggio e mine antiuomo. Biden non mollerà Zelensky fino all'ultimo
Solo pochi giorni fa il presidente eletto Donald Trump aveva parlato di fine della guerra in Ucraina imminente e sia Putin che Zelensky si erano detti pronti a negoziare. Tutto sembrava andare verso la direzione di una tregua, ma domenica scorsa è cambiato tutto. Biden, a sorpresa, ha autorizzato gli ucraini (senza conferma ufficialmente) a lanciare i missili americani Atacms in territorio russo. Aveva esitato per mesi, temendo di provocare un conflitto più ampio, ed è pienamente consapevole che Trump potrebbe rovesciare la decisione, ma il presidente uscente - riporta Il Corriere della Sera - punta a rafforzare gli ucraini sul campo nei 60 giorni rimasti.
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Lo farà anche versando entro il 20 gennaio tutti i fondi allocati a Kiev dal Congresso, per lasciarli nella posizione migliore possibile mentre dietro le quinte Zelensky e gli europei discutono come (e se sia possibile) portare Putin al tavolo negoziale, e nel timore che Trump gli lasci il 20% dell’Ucraina. Ma non finisce qui, Biden ha dato il via libera anche per l'invio di ulteriori armi. Secondo indiscrezioni di fonti dell'amministrazione americana raccolte dalla Afp, gli Stati Uniti si preparerebbero a fornire mine antiuomo all’Ucraina. Si tratterebbe di "mine antiuomo non persistenti" (dotate di un dispositivo di autodistruzione o auto-disattivazione) per rafforzare le difese ucraine contro l'invasione russa.
Come se non bastasse, aumenta anche l'allarme per l'uso di bombe atomiche dopo l'ennesima minaccia fatta da Putin. L'ultimo rapporto del Sipri (Stockholm international peace research institute), pubblicato il 24 settembre 2024, ha fotografato - riporta Il Corriere - il quadro relativo all'atomica globale. Oltre a Usa, Regno Unito e Francia, nella lista radioattiva figurano altri sei Paesi: Russia, Cina, India, Pakistan, Corea del Nord e Israele. L’ammontare degli ordigni in possesso di questi nove Stati è pari a 9.585 testate, di cui 3.904 "operative". Gli armamenti "pronti" sono 100 in più rispetto allo scorso anno.