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L'Eurocamera apre ai conservatori: Ecr alla vicepresidenza. Nuovi scenari

ANTONELLA SBERNA?

L'Eurocamera apre ai conservatori: Ecr alla vicepresidenza. Nuovi scenari

Come era assai prevedibile attendersi, la maltese Roberta Metsola è stata rieletta presidente del Parlamento europeo. Semmai a stupire è il consenso larghissimo che ha ricevuto, 562 voti, il 90% dei deputati presenti alla votazione, un record storico. Ma d’altra parte Metsola è stata un presidente di tutti, ha ricoperto il ruolo con misura e mediazione, ma allo stesso con piglio ed autorità che compete a chi ricopre un ruolo simile. Entrata in carica ad interim dopo il decesso del suo predecessore, l'italiano David Sassoli, l'11 gennaio 2022, ed eletta ufficialmente il 18 gennaio 2022 con 458 voti, la maltese è stata la più giovane ad essere eletta a presidente del parlamento di Strasburgo. E’ parlamentare europea dal 2013, quando era stata la prima eletta a Malta. Prima di allora era stata un’avvocata esperta di diritto europeo – si è laureata al Collège d’Europe di Bruges, come moltissimi funzionari e politici europei – e dal 2012 al 2013 consigliera dell’Alta rappresentante per gli Affari esteri, Catherine Ashton.

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Fino alla sua elezione, era stata la prima vicepresidente del Parlamento Europeo, cioè quella col grado più alto fra tutti e 15 i vicepresidenti. Ha ottimi rapporti con tutti i gruppi politici del parlamento e il voto di ieri (praticamente solo la sinistra non l’ha votata) lo ha ampiamente dimostrato. Ma nella giornata di ieri erano anche previste le votazioni per i vicepresidenti della camera, che hanno visto per la prima volta due esponenti del gruppo dei conservatori essere eletti. Segno tangibile questo di una sostanziale apertura da parte dell'Eurocamera verso il gruppo guidato da Giorgia Meloni. I patrioti di Salvini e della Le Pen devono, infatti scontare anche quella anacronistica regola del cordone sanitario, che impedisce ai loro esponenti di essere eletti in qualsiasi carica di vertice dell'istituzione europea. Uno dei due esponenti dell’Ecr votato è Antonella Sberna (l’altro è il lettone Robert Zile), classe 1982, laureata in pubbliche relazioni a Milano, considerata uno degli astri nascenti in Fratelli d’Italia, vicina ad Arianna Meloni, ha ottenuto un boom di preferenze, oltre 48.800 nella circoscrizione centro. È stata assessore alle politiche sociali e alla famiglia nel comune di Viterbo, ed aveva avuto già un'esperienza lavorativa da giovane a Bruxelles nel parlamento europeo e presso il consolato d’Italia a Los Angeles, oltre ad un lungo periodo di otto anni al Senato italiano. Una donna decisa che conosce molto bene le istituzioni europee, e che quindi sembra avere il profilo ideale per ricoprire simile incarico. Ma il fatto che sia stata eletta, sembra anche con l'appoggio dei liberali di Renew, potrebbe essere un chiaro segnale distensivo verso il gruppo dell’Ecr, in vista della prossima legislatura.

E’ bene ricordare come nella scorsa legislatura anche al gruppo dei conservatori era stato imposto il cosiddetto cordone sanitario, cui aveva corrisposto una sostanziale emarginazione del gruppo all’interno del parlamento europeo. Il buon lavoro svolto dalla pattuglia meloniana, soprattutto, l'avvento al governo della nazione di Giorgia Meloni, ha certamente modificato lo stato delle cose. Il gruppo dei conservatori ha conquistato sempre maggior peso all’interno dell'Euro camera, ma l'elezione di un suo esponente al vertice della stessa camera era cosa tutt’altro che scontata. Ora tutti guardano a cosa potrà accadere domani per l'elezione della von der Leyen, il cui incontro di martedì con il gruppo dei conservatori sembra sia stato in chiaroscuro. la questione che pare essere dirimente sarebbe soprattutto quella legata al tanto contestato green deal, sul quale la von der Leyen sembra non avere intenzione di indietreggiare, malgrado abbia assicurato di adottare un approccio più pragmatico. Le facce scure all’uscita dell‘incontro cono certo un bel viatico in vista del voto di domani, mentre il gruppo polacco del Pis sembra orientato verso il no alla fiducia alla presidente uscente. Si vedrà domani alle 13, intanto l’Ecr può portare a casa un risultato importante e può essere soddisfatto del fatto di aver assunto un ruolo comunque centrale negli equilibri del parlamento. E questo è certamente un dato di fatto che va al di là di come potrà andare il voto di domani per la riconferma della presidente uscente Ursula von der Leyen.






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