Esteri
Libia: Haftar si vendica lanciando missili su Tripoli
Libia: pioggia di missili su Tripoli
Il governo di unità nazionale libico di Al-Serraj ha da poco riconquistato due città costiere che erano in mano alle milizie del generale Haftar, e la sua vendetta non ha tardato ad arrivare. Una pioggia di missili ha investito ieri Tripoli, soprattutto la zona dell’aeroporto, nella periferia orientale, causando danni ad alcuni edifici e il ferimento di una sola persona, a quanto risulta finora.
Le forze del governo riconosciuto dall'Onu accusano quelle di Haftar di volersi vendicare dopo la perdita di Sorman e Sabratha, rispettivamente a 60 e 70 chilometri a est di Tripoli verso il confine con la Tunisia.
Era già stato colpito l'ospedale che cura il coronavirus
La pioggia di missili che da giorni l’autoproclamato capo dell’Esercito nazionale libico (Enl), Khalifa Haftar, rovescia su Tripoli aveva già colpito, il 6 aprile, anche l’ospedale al-Khadra, sempre nella capitale.
L’attacco aveva causato la rottura del generatore elettrico della struttura, oltre al ferimento di un lavoratore, ma la cosa più grave è che l'ospedale di al-Khadra è una delle poche strutture in cui possono essere ricoverati i malati di coronavirus in Libia. Tutto ciò si aggiunge al fatto che la tregua umanitaria, proclamata il 20 marzo per permettere di far fronte all’epidemia, non è mai stata realmente applicata.
Il coronavirus in Libia
Nel Paese, intanto, il numero di contagi ufficiale è salito a 26, con 9 guariti e 1 decesso, una donna anziana di Tripoli che era stata traferita in isolamento. I dati sono forniti dal Centro nazionale per il controllo delle malattie in Libia, che ha sede nella capitale, e che ha precisato che il virus ha finora colpito nelle tre città più popolose: Tripoli e misurata, che si trovano nell'ovest del Paese, e Bengasi, a est.