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Migranti, l'Ue smonta il modello Albania: "Illegale". Intanto sbarcano le prime 16 persone

di Redazione Esteri

Diventa quindi operativo a tutti gli effetti il centro albanese. Ora i migranti saranno sottoposti a uno screening sanitario e alle procedure di identificazione

Migranti in Albania, l'Ue prende le distanza dal modello scelto dall'Italia

L'operazione Albania è ufficialmente iniziata. Sono sbarcati i primi 16 migranti provenienti dall'Italia e quindi diventa operativo a tutti gli effetti l'hotspot. La nave Libra della Marina Militare è approdata nel porto albanese di a Shengjmn con i migranti che saranno accolti nelle strutture italiane costruite nel Paese. A poche decine di metri dal molo si trova l'hotspot allestito dall'Italia, dove i migranti saranno sottoposti a uno screening sanitario e alle procedure di identificazione per essere poi trasferiti - in giornata - al campo di accoglienza di Gjader, a poche decine di chilometri dal porto. Bruxelles adesso però smonta il modello Albania in maniera formale, dichiarando che non è un modello per l’Europa. Semplicemente perché non è legale, almeno non lo è per le norme europee.

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Nel giorno del trasferimento di soli 16 migranti dall’Italia in territorio albanese, l’Ue - riporta La Repubblica - fa sapere che questa modalità non è compatibile con le regole comunitarie. E gli auspici proposti l’altro ieri dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, sono stati male interpretati. "Attualmente — ha sottolineato una portavoce dell’esecutivo europeo — non è legalmente possibile per la Ue avere questa opzione. Per rendere possibile un simile modello la legge Ue deve regolamentare il rimpatrio forzato in un Paese terzo, che non sia il Paese di origine ed è qualcosa che stiamo ancora esaminando". Come a dire: vediamo cosa succede con l’accordo italiano e poi valutiamo. Tenendo presente che una cosa è l’eventuale creazione di hub in Paesi terzi per poi rispedire i migranti illegali nel loro stato di provenienza, altra è la soluzione escogitata in Albania con i richiedenti asilo e con le procedure di valutazione dei requisiti e del rimpatrio che comunque verranno effettuate in Italia.