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Mosca: “La guerra nucleare è vicina”. Prigozhin rispunta e rilancia la Wagner

di Redazione Esteri

Medvedev annuncia l'apocalisse atomica: "Ucraini idioti squattrinati, sfidano la più grande potenza". Inaugurato il Centro Ue a L'Aja contro i crimini russi

Sul fronte opposto, le minacce delle scorse settimane prendono sempre più corpo a giudicare dalla parole del vicepresidente del consiglio russo di sicurezza, Dmtry Medvedev: “Noterò una cosa che i politici di ogni genere non amano ammettere: un’apocalisse nucleare non è solo possibile, ma anche abbastanza probabile”. Lo scrive su Telegram l’ex presidente russo, secondo cui ci sarebbero almeno due ragioni che avvicinano la guerra nucleare.

“Primo: lo scontro è molto peggiore rispetto a quello della crisi dei missili di Cuba, perché i nostri avversari hanno deciso di sconfiggere davvero la più grande potenza nucleare: la Russia. Sono, senza dubbio, degli idioti squattrinati, ma è proprio così”. La seconda ragione, secondo Medvedev, “è piuttosto banale: le armi nucleari sono già state utilizzate da qualcuno, il che significa che non sono un tabù”.

Russia, audio Prigozhin: "Presto nuove vittorie" della Wagner

Il fondatore del gruppo di mercenari russi Wagner, Evgheni Prigozhin, torna a farsi sentire dopo la sua "partenza" per la Bielorussia. In un audio diffuso dal canale Telegram Grey Zone, ricollegabile alla Wagner, lo 'chef di Putin' - messosi a capo di un tentato ammutinamento il 23-24 giugno scorso - ringrazia chi ha sostenuto lui e i suoi combattenti e annuncia "nuove vittorie al fronte". "Oggi piu' che mai abbiamo bisogno del vostro sostegno", si sente dire nell'audio da una voce del tutto simile a quella di Prigozhin, "nel prossimo futuro, sono sicuro che vedrete le nostre prossime vittorie al fronte. Grazie ragazzi". Il servizio stampa del capo della Wagner non ha rilasciato commenti ufficiali e lo stesso Prigozhin nell'audio non fornisce informazioni sui suoi piani futuri e su dove si trovi esattamente.

Da notare che ora la compagnia Wagner non e' in prima linea in Ucraina. In precedenza, il capo della commissione Difesa della Duma di Stato, Andrei Kartapolov, aveva riferito che Prigozhin si e' rifiutato di firmare un contratto con il ministero della Difesa russo sulla riassegnazione dei combattenti al dicastero. Dopo la fine della ribellione, Prigozhin ha rilasciato una sola dichiarazione: il 26 giugno, il suo servizio stampa ha pubblicato una registrazione di 11 minuti in cui ha dato la sua versione di quanto accaduto e ha assicurato che non avrebbe "rovesciato il regime". Il Cremlino ha riferito che come parte dell'accordo per porre fine alla rivolta, Prigozhin sarebbe "partito" per la Bielorussia. Una condizione che il capo della Wagner non ha mai smentito ne' confermato. Il 27 giugno, l'aereo dell'uomo d'affari e' atterrato all'aeroporto militare di Machulishchy, vicino a Minsk. Lo stesso giorno Aleksnder Lukashenko ha confermato che Prigozhin era effettivamente in Bielorussia. 

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Russia: "Kiev ha perso 20.000 soldati in regione Zaporizhzhia"

Le forze ucraine hanno perso "oltre 20.000 soldati" soltanto nella regione di Zaporizhzhia dall'inizio della controffensiva, secondo quanto affermato dal governatore della parte controllata dalle forze russe, Yegveny Balitsky. "Considero necessario - ha detto Balitsky, citato dalla Tass - commentare la situazione sul fronte di Zaporizhzhia. La situazione vicino alla città di Orekhov rimane tesa. Il nemico continua ad attaccare le nostre posizioni in modo vigoroso. A loro non interessa dei loro soldati. Secondo una stima approssimativa hanno perso oltre 20.000 uomini".