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Nomine Ue, scintille nella maggioranza Ursula. Il Pse: "Se viri troppo a Destra votiamo contro"

Ursula Von der Leyen

Nomine Ue, il momento delle scelte per Ursula. Fitto e non solo

Ursula von der Leyen sta completando la lista e nei prossimi giorni la presidente della Commissione Ue (appena rieletta), comunicherà le sue scelte definitive per i ruoli di commissari, ma soprattutto per quelli di vicepresidenti. Argomento che riguarda da vicino l'Italia, visto che il ministro per gli Affari Europei di FdI Raffaele Fitto è in pole per guidare l'Economia e il Pnrr a Bruxelles. Ma la maggioranza Ursula sulle nomine è divisa e socialisti, Verdi e liberali temono che von der Leyen viri troppo a destra. "Quella che gira non può essere la lista definitiva. Stiamo negoziando e attendiamo una risposta dalla presidente della Commissione. E a quel punto valuteremo. Solo a quel punto". La capogruppo di S&D, Iratxe Garcia Perez, da giorni evita di fare dichiarazioni ufficiali.

Leggi anche: Schlein a Cernobbio apre a Meloni sulla Manovra: "Disponibili a lavorare insieme. Crescita trainata dal Pnrr. Votare Fitto in Ue? Valutiamo"

Non intende stressare il dialogo con Ursula von der Leyen in relazione alla composizione del prossimo esecutivo europeo. Ma le voci che soffiano da Palazzo Berlaymont, attraversano il Ppe e poi si propagano per gli uffici di Bruxelles non piacciono per niente ai socialisti. E nemmeno ai Liberali e ai Verdi. Al punto che nelle ultime ore si sta materializzando sulla testa dell’inquilina di Place Schuman - prosegue La Repubblica - uno spettro terrificante: il voto negativo di una parte importante della sua ipotetica maggioranza in occasione del voto finale in Parlamento sull’intero collegio. L’ipotesi di bocciare la Commissione, insomma, non è più un tabù. E l’idea di trovare un altro leader, sebbene remota, non viene esclusa. Il nodo è sempre lo stesso.

Alla luce di una maggioranza chiara che si è formata a luglio scorso con Ppe, Pse, Renew e Verdi, si assiste di nuovo a uno sbilanciamento a destra. Non solo con l’ipotizzata nomina di Raffaele Fitto alla vicepresidenza, ma con portafogli troppo spostati sulla direttrice Ppe-Ecr. "Ursula – è il ragionamento che sta sempre più emergendo in S&D – non ha capito che la maggior parte dei parlamentari socialisti stanno all’opposizione nei loro Paesi, non sentono alcun vincolo di governo. Se sono insoddisfatti, votano no. E la presidente deve scegliere se riconquistare i 24 di Fdi e perdere una settantina di socialisti o viceversa".






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