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Siria, ucciso un leader dell'Isis: l'annuncio degli Stati Uniti. Una delegazione incontra Al Jolani

I diplomatici americani discuteranno con la nuova leadership siriana su temi legati all'inclusione, al rifiuto del terrorismo e delle armi chimiche

di Redazione

Siria, ucciso un leader dell'Isis 

Gli Stati Uniti hanno annunciato di aver ucciso un leader dell'Isis in un raid in Siria.

Siria, prima missione diplomatica Usa a Damasco 

Prima missione diplomatica americana a Damasco dall'inizio della guerra civile. La delegazione è composta da Barbara Leaf, alta diplomatica per le questioni del Vicino Oriente, Daniel Rubinstein, ex inviato speciale per la Siria, e Roger Carstens, l'inviato principale dell'amministrazione Biden per i negoziati sugli ostaggi. L'obiettivo principale della missione è ottenere informazioni sulla sorte del giornalista americano Austin Tice, scomparso in Siria nel 2012. Inoltre, i diplomatici americani discuteranno con la nuova leadership siriana su temi legati all'inclusione, al rifiuto del terrorismo e delle armi chimiche, principi che, secondo Washington, sono cruciali per sostenere un nuovo governo siriano.

Durante il viaggio, Rubinstein, Leaf e Carstens incontreranno anche membri del gruppo ribelle Hayat Tahrir al-Sham (HTS), che ha svolto un ruolo fondamentale nel rovesciare il regime di Assad. Tuttavia, non è stato specificato se incontreranno il leader di HTS, Ahmad al-Sharaa, noto anche come al-Jolani, che in passato ha avuto legami con al-Qaeda. HTS è designato dagli Stati Uniti come organizzazione terroristica, il che implica una serie di sanzioni, ma non vieta ai funzionari statunitensi di dialogare con i suoi membri.

Questa è la prima visita diplomatica americana in Siria da oltre dieci anni, da quando gli Stati Uniti hanno chiuso la loro ambasciata a Damasco nel 2012, a causa della guerra civile in corso. Il Dipartimento di Stato ha dichiarato che la delegazione si confronterà direttamente con il popolo siriano, compresi attivisti e rappresentanti di diverse comunità, per capire la loro visione del futuro del paese e come gli Stati Uniti possano supportarli. Inoltre, Washington sta intensificando gli sforzi per rintracciare Austin Tice, con Carstens che ha già visitato il Libano per raccogliere informazioni.

Tice, che lavorava per il Washington Post e i giornali McClatchy, è stato rapito a un posto di blocco nella zona occidentale di Damasco mentre la guerra civile siriana era in pieno svolgimento. Un video pubblicato alcune settimane dopo la sua scomparsa lo mostrava bendato e prigioniero di uomini armati. Da allora, non si hanno più notizie di lui, mentre il governo siriano ha negato di essere coinvolto nel suo rapimento.

Nonostante alcune dichiarazioni di al-Jolani sulla protezione dei diritti delle minoranze e delle donne, i funzionari statunitensi rimangono scettici sulla sua volontà di implementare questi principi a lungo termine. Attualmente, gli Stati Uniti non hanno una presenza diplomatica formale in Siria, ma continuano a operare con truppe in alcune zone del paese, impegnate nella lotta contro l'ISIS. Di recente, il Pentagono ha aumentato il numero delle sue forze in Siria per contrastare il gruppo terrorista, intensificando anche gli attacchi aerei contro obiettivi ISIS. Nonostante la visita a Damasco, non si prevede una riapertura immediata dell'ambasciata USA, che al momento è sotto la protezione della Repubblica Ceca. Le decisioni riguardo al riconoscimento diplomatico della Siria saranno prese solo quando le nuove autorità del paese chiariranno le loro intenzioni.

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