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Granchi blu a quintali in Emilia Romagna: da danno a guadagno. La svolta

a cura di Redazione

L'invasione dei granchi blu nel delta del Po sta distruggendo l'economia locale, ma grazie a un'interrogazione parlamentare può trasformarsi in un commercio

L'invasione del granchio blu: da danno a guadagno. Il caso dell'Emilia Romagna può fare scuola

Nelle ultime settimane, i pescatori di vongole nella Sacca di Goro, una laguna situata nel delta del fiume Po, in Emilia Romagna, hanno notato una proliferazione esponenziale del granchio blu. Questo crostaceo consuma praticamente qualsiasi cosa, ma ha una predilezione particolare per le vongole, che costituiscono l’elemento fondamentale dell’economia locale. Non disdegna neppure cozze, gamberi, piccoli pesci e altre specie di granchi che abitano le acque delle lagune dell’alto mar Adriatico.

Fino a due o tre anni fa, trovare un granchio blu tra le reti rappresentava un evento curioso per i pescatori, persino sorprendente, a causa delle sue notevoli dimensioni e del suo colore caratteristico. Ma da quest'anno le cose sono cambiate: "A Goro si vedono solamente granchi. Si sono letteralmente mangiati tutto il resto: è una situazione senza precedenti", afferma Fausto Gianella, presidente di una delle cooperative di pescatori di vongole più importanti della zona. "Solo nella giornata di ieri ho catturato un quintale di granchi blu – prosegue Gianella – sono tanti e se si considera che una femmina ne produce duemila tre volte all’anno, si fa presto a capire la dimensione del problema". Tra le possibili cause di questa smisurata proliferazione nella laguna c'è l’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna a metà maggio.

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