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Tè e tisane in bustine biodegradabili? Non proprio. Ancora intatte dopo mesi
Lo stesso materiale è utilizzato anche per i sacchetti della spesa compostabili
Le bustine biodegradabili di tè e tisane in realtà non si degradano nell'ambiente come dovrebbero. I ricercatori chiedono regole certe e chiare
In Italia per realizzare tè e tisane si utilizzano soprattutto le tradizionali bustine di carta ma anche nel nostro Paese si sta diffondendo l'uso di alternative in plastica biodegradabile, "seta" o vendute vuote, da riempire quindi con le foglie che si preferiscono. Almeno formalmente tra le più attente all'ambiente e alla salute, in quanto evitano la diffusione di microplastiche pericolose per l'organismo, ci sono poi le bustine in acido polilattico o PLA. Si tratta di un polimero di origine vegetale che tecnicamente si degrada rapidamente nell'acqua ma forse non è proprio così.
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I ricercatori dell'Università di Plymouth, nel Regno Unito, hanno effettuato alcuni test sulle bustine in PLA, che sono state sepolte per sette mesi nel terreno a circa dieci centimetri di profondità. Nel frattempo, hanno posto alcuni lombrichi a contatto con alcuni dischetti realizzati nello stesso materiale in diverse percentuali. In questo caso l'esperimento è durato un mese.
Dopo sette mesi sotto terra si è scoperto che le bustine in PLA non si sono affatto degradate. Sono andate meglio, invece, quelle realizzate in parte in cellulosa (60-80% di degradazione). Il 15% dei lombrichi è invece morto cercando di consumare i dischetti e la fertilità per coloro che sono finiti a contatto con maggiori concentrazioni di PLA è stata azzerata.
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I ricercatori quindi affermano che la plastica in PLA, utilizzata anche per i sacchetti della spesa, ha sicuramente un impatto ambientale inferiore a quella tradizionale ma non è biodegradabile né compostabile. Per questo motivo chiedono che i produttori debbano essere obbligati a riportare le corrette informazioni sullo smaltimento.